Nel 2009 si sono vendute nel mondo 101.000 Alfa Romeo, 105.900 nel 1970. In questi due numeri si può leggere la crisi del marchio: in quaranta dei cento anni che l’Alfa si appresta a festeggiare il prossimo 24 giugno è come se non fosse successo nulla. L’amministratore delegato del gruppo Fiat Sergio Marchionne promette adesso un rilancio spettacolare del marchio per il 2014, dopo essere stato a un passo dal chiuderlo per troppi conti in rosso. Il nuovo obiettivo di vendita è di 500.000 Alfa, dopo quello mancato delle 300.000 entro il 2010, prima promessa non mantenuta dall’ad in sei anni di governo. Nei piani, 85.000 Alfa di questo mezzo milione saranno vendute in Nordamerica, altro obiettivo ambizioso che parla ancora con la storia, lo sbarco nel 1966 del Duetto dalla nave Raffaello proveniente dall’Italia. Ora le Alfa per quel mercato saranno prodotte in parte in loco (un crossover su base Giulietta e un Suv grande) grazie all’alleanza con la Chrysler, in parte provenienti dagli stabilimenti italiani del gruppo  (la nuova Giulia sia berlina che station wagon e una Mito a cinque porte, in Europa per ora solo a tre). Ce la farà questa volta l’Alfa Romeo, dopo cent’anni di solitudine?

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