Pedali dell’acceleratore che si bloccano, pedali che addirittura accelerano da soli. Non parliamo di una nuova edizione di Christine di Stephen King, ma purtroppo delle nostre auto di tutti i giorni. L’Nhtsa, l’ente federale per la sicurezza stradale degli Stati Uniti, sta indagando sulle denunce di difetti al pedale dell’acceleratore di alcuni modelli Dodge Caliber 2007. La Chrysler, gruppo Fiat, ha fatto sapere che sotto inchiesta sarebbero 10.000 vetture. In Europa, la Volvo ha richiamato per controlli 115.000 suoi modelli per gli stessi problemi, con una variante clamorosa: il pedale dell’acceleratore potrebbe attivarsi anche senza essere sfiorato. La Volvo dichiara di essere a conoscenza di 55 casi del genere, senza che si siano registrati per fortuna incidenti. Dodge e Volvo seguono in maniera meno clamorosa la Toyota, che è stata costretta a richiamare 8 milioni di macchine nel mondo di cui 6 negli Stati Uniti, per un difetto sempre al pedale dell’acceleratore. Definito meccanico e risolto con l’applicazione di una placchetta d’acciaio. Nel frattempo, qualche pedale impazzito ha provocato la morte o il ferimento di diverse persone. Le cause intentate nella sola California sono 327, si comincia il 13 maggio.  Ma che diavolo sta succedendo nel mondo dell’auto?  Non trattandosi di un nuovo caso Christine, il sospetto più grave è che per i pedali funzionanti drive by wire (con collegamenti non meccanici ma attraverso centraline elettroniche) il difetto possa essere piuttosto di software, che legge una cosa per un’altra. La sicurezza come variabile indipendente?  Sembra la vendetta dell’automobile contro l’uomo che l’ha progettata: io corro da sola e semmai ti schianto. Un altro film, nemmeno John Carpenter l’avrebbe reso più disturbante.

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