Per un attimo è sembrato di vivere in un altro mondo. Ingolstadt, Baviera, poco più di 300 km dal confine italiano, quartier generale di Audi: è qui che la Casa tedesca del gruppo Volkswagen questa mattina ha annunciato i risultati 2012.

Iniziamo dalle vendite. Audi ha raggiunto 1.455.100 unità, il record della sua storia, con un +11,7% rispetto al 2011, la seconda più grande crescita di sempre: “vendiamo un’auto ogni 22 secondi” ha annunciato Rupert Stadler, presidente del Board Audi. L’obiettivo del milione e mezzo di vetture è ormai a portata di mano (era previsto per il 2015) è ora si punta a quota 2 milioni entro il 2020. Lamborghini, dal 1998 in mano ai tedeschi, è arrivata a 2.803 vetture con un +30%. La Ducati, ultima arrivata nella galassia Audi (luglio 2012), ha venduto 44.102 moto, circa il 4% in più del 2011, altro record storico. C’è poi l’Italdesign, di Giorgietto e Fabrizio Giugiaro: a Moncalieri è passata da 800 a 900 dipendenti con 86 modelli di stile creati nel 2012, 115 veicoli pre serie e 52 progetti industriali. Una piccola curiosità: le linee della Asso di Picche, concept disegnato da Giugiaro per Audi nel 1973, ricordano quelle della Parcour presentata in questi giorni a Ginevra. Grande stile immutato.

Il concept Asso di Picche creato da Italdesign Giugiaro nel 1973 per Audi
Il concept Asso di Picche creato da Italdesign Giugiaro nel 1973 per Audi

I dati finanziari continuano il “tormentone” di numeri positivi: 48,8 miliardi di euro di ricavi, profitti operativi di 5,38 miliardi e una redditività (ros) dell’11% (inferiore però al 12,1 del 2011 per l’aumento dei costi di investimento e di materie prime). Per la soddisfazione dei dipendenti: il premio di produzione medio per il 2012 è stato di 8.030 euro. L’occupazione nei prossimi anni crescerà di 1.500 unità solo in Germania.

Entro il 2016, Audi poi ha in programma investimenti per circa 13 miliardi di euro, gran parte dei quali dedicati agli stabilimenti: quello ungherese di Gyor sarà ampliato, a fine 2013 diventerà operativo quello di Foshan, in Cina (per la A3) e nel 2016 San José Chiapa in Messico (per la Q5).

I numeri primi di Audi. Meno uno. A questo punto manca solo la classica ciliegia sulla torta, quella che forse conta più di tutto da queste parti, evidenziata a Ingolstadt da quel “neck to neck” di Stadler: il sorpasso a fine anno sui cugini snob di Bmw (che possono contare sui numeri decisivi di Mini). Si accettano scomesse.

Commenti
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