Scrivo da Shanghai. Domani mattina inizia il 15° Salone internazionale dell’auto. E le premesse sono delle migliori … Non parlo degli oltre 280 mila metri quadrati di esposizione, delle 111 novità mondiali attese oppure delle 2.000 auto esposte. La foto che vedete è stata scattata dall’ottantasettesimo piano dell’albergo che mi ospita alle 15.45: il cielo è invisibile e l’aria è irrespirabile. Nei giorni scorsi, informa lo Shanghai Daily, i limiti di polveri sottili (Pm 2,5) hanno toccato punte di 140 microgrammi per metro cubo. E le previsioni del tempo non sono rassicuranti: prevista stagnazione dell’aria. Per darvi un’idea a Milano, città non proprio famosa per la pulizia dell’aria, il 18 aprile (ultimo dato disponibile sul sito dell’AMAT, Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio) si è arrivati a 41 microgrammi. Meno di un terzo.

Le auto elettriche poi anche da queste parti sembrano un miraggio: nonostante gli incentivi generosi (a Pechino circa 8.000 euro e qui a Shanghai circa 7.000, anche per le ibride plug-in) nei primi 3 mesi del 2013 in Cina si sono vendute 2.874 elettriche su un totale di 5.424.500 milioni auto. Pari a una fetta di mercato dello 0,053%. Il traffico poi è terribile e sembra non bastare la lotteria delle targhe: qui non è sufficiente avere i soldi ed entrare in un concessionario per acquistare un’auto, bisogna anche partecipare, vincere e pagare per la targa. Altrimenti niente auto. L’anno scorso, complice un mega ingorgo, per arrivare al Salone di Pechino, giornalisti e manager (tra cui Sergio Marchionne), sono dovuti scendere da auto e bus navetta per raggiungere a piedi i padiglioni dell’esposizione. Quale migliore spot per l’auto?

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