Una Tesla Model S  ha preso fuoco martedì scorso in un’autostrada dello stato di Washington. L’auto, stando al rapporto pubblicato dalla casa, ha urtato un oggetto metallico di grosse proporzioni, e nel comparto delle batterie al litio si è verificato un corto circuito che ha dato il via all’incendio. Le immagini disponibili mostrano un  enorme danno al frontale dell’auto, e lo stesso Elon Musk, creatore della Tesla, dice che l’impatto nel sottopancia della vettura è stato pari a 25 tonnellate di forza.

La parete antincendio disegnata dai tecnici della casa ha funzionato, e le fiamme non si sono estese all’abitacolo, ma le immagini che prontamente sono state diffuse sul web sono abbastanza impressionanti da preoccupare chi le guarda. Il conducente ha comunque avuto il tempo di mettersi in salvo senza danni, mentre la vettura con ogni probabilità è andata persa.

Non è il caso di gridare allo scandalo. La vettura resta sempre l’auto più sicura mai costruita, come documenta il rating di 5,4 stelle (il massimo contemplato è di cinque stelle), che l’agenzia per la sicurezza stradale americana le ha affidato nei crash test. Musk dice che qualsiasi altra auto in un incidente simile avrebbe riportato danni ben più gravi.

Merita comunque fare una paio di osservazioni, la prima di carattere tecnico: in caso di incendio, le procedure di intervento su una vettura elettrica come  la Tesla sono molto complicate, perché l’acqua normalmente usata dai pompieri che intervengono sulla scena non è sufficiente a spegnere le fiamme, anzi tende a nutrirla. Inoltre c’è bisogno di perforare in più punti il vano batterie per neutralizzare il focolaio dell’incendio. Occorre un training specifico per il personale di pronto soccorso, come mostra un video elaborato dalla stessa Tesla, e mi domando quanti vigili del fuoco nei paesi in cui la vettura è commercializzata siano al corrente della specificità dell’intervento.

L’altra è che insieme al vano batterie, si è incenerita nei primi due giorni dopo l’incidente il 10% della capitalizzazione del titolo Tesla in borsa, perdita poi dimezzata col passar della settimana. Lo stock corre a briglie sciolte da mesi verso una rivalutazione del 600% in un solo anno. Una corsa pazza che fa temere da tempo un arresto rovinoso. L’incidente è avvenuto nello stesso giorno in cui apparivano degli Usa i moniti di alcuni analisti finanziari che considerano finita almeno per un po’ tempo la cavalcata, e che consigliano prudenza agli investitori.

Lascia un commento