C’era una volta il panzer Volkswagen. I numeri regalano sempre delle sorprese. Ne avevamo già parlato nei giorni scorsi partendo dalla presentazione che il capo della finanza di Volkswagen aveva fatto agli analisti a settembre. Prendo ora i risultati del mercato europeo dei primi 8 mesi del 2013 e vedo la lunga sequenza di segni meno del marchio tedesco. Li riporto fedelmente, citando solo i modelli più importanti: Polo -11,8%, Golf -0,16%, Golf Plus -15,9%, Passat -22,6%, Scirocco -29,8%, Touran -17,8%, Tiguan -10,8% e Touareg -25,5%. In segno positivo la sola up!: +26%. In Germania poi nei primi 9 mesi, il marchio perde l’8,6%, più del mercato che si ferma al -6%. In Italia non va meglio: -10,7%. Per i singoli modelli un andamento simile all’Europa con in evidenza la sola up! a metano.

Sorpresa? Non direi. In Europa la domanda di crossover è elevata e nel segmento Volkswagen può offrire solo la Tiguan che, nonostante il restyling, ha fatto il suo tempo. I tedeschi si sono fatti trovare poi impreparati su un modello più piccolo. Arriverà solo nella seconda parte del prossimo anno e gli toccherà rincorrere le varie Opel Mokka, Renault Captur e Peugeot 2008.

Touareg e Touran si muovono ormai in segmenti, quelli di monovolume e di suv grandi, ormai finiti. La Passat, anche lei ormai in là con gli anni, soffre le politiche commerciali aggressive dei marchi premium: oggi allo stesso prezzo (o quasi) si può comprare un’Audi A4, una Serie 3 o una Mercedes Classe C. Per la Polo invece vale il discorso della guerra dei prezzi: nel segmento B le offerte commerciali si moltiplicano. Si può decidere di starne fuori ma a quel punto le vendite scendono drasticamente, così come le economie di scala. L’importante è trovare il giusto compromesso: Volkswagen con la Polo ci è riuscita?

Insomma, proprio il prodotto oggi sembra essere il punto debole di Volkswagen in Europa. Se poi si ferma anche la Golf, vuol proprio dire che non ci sono più i tedeschi di una volta.

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