Da poche ore si è chiuso il primo giorno del NAIAS 2014, il Detroit Auto Show. Qualche prima considerazione.
1) Dimenticatevi di tutto quello che vi hanno raccontato finora: gli americani continuano ad amare ancora i grandi truck. Altro che piccole. La Ford F-150 è ancora la vettura (meglio, la famiglia di) più venduta da queste parti e a Detroit si è presentata, così come per ripulirsi l’anima, nella nuova generazione 2015 con elementi in alluminio (vedi portiere). Mary Barra è stata “costretta” ad esordire da numero 1 di Gm con il GMC Canyon, auto, si fa per dire, da oltre 2 tonnellate.
2) A proposito di Gm: in un Salone di casa, per Chevrolet puntare solo sui 625 cavalli della Corvette Z06 mi sembra troppo poco.
3) Ibride ed elettriche non sono previste. A dirlo non è Sergio Marchionne che pure a dichiarato che una Chrysler ibrida per il mercato americano arriverà entro il 2015 (per l’Europa non se ne parla neppure) ma le grandi hall del Cobo Center: a parte il concept Allroad Shooting Brake di Audi e poco altro (Tesla), il motore elettrico è sparito. Segno che ibride ed elettriche pure restano un prodotto da destinare alla California e a New York. Niente di più. Peccato.
4) Martin Winterkorn, numero 1 di Volkswagen,ha annunciato un investimento (per il Gruppo) “di oltre 7 miliardi di dollari nel Nord America nei prossimi 5 anni” e il lancio nel 2016 di un suv medio VW a 7 posti, destinato al mercato statunitense. dove il marchio ha chiuso l’anno in negativo. Definito anche l’obiettivo: “Entro il 2018 puntiamo a vendere negli Usa 1 milione di vetture all’anno tra VW e Audi”, rispetto alle 600.000 attuali. Parole utili a distrarre da uno stand insolitamente povero di novità lasciato nelle mani della sola Beetle Dune: mi sembra troppo poco per i programmi ambiziosi dei tedeschi.
5) Le più belle sono asiatiche: Toyota FT-1 (nella foto in alto), Kia GT4 Stinger e Nissan Sport Sedan. Sono concept ma hanno linee affascinanti e sportive, segno che anche a quelle latitudini sono in grado di disegnare vetture emozionali. In particolare da apprezzare il gran lavoro che stanno facendo due designer, da un lato Peter Schreyer nel portare Kia lontano dall’immagine low-cost e Shiro Nakamura nell’aver rilanciato un marchio come Nissan destinato a un limbo senza fine. Complimenti a entrambi.
6) La nuova Chrysler 200 è fatta bene, almeno la versione top di gamma 200 C, ma fuori è troppo banale e anonima. Fa bene Marchionne a non importarla in Europa.
7) Parlando con Ola Källenius, membro del Board e a capo di marketing e vendite Mercedes, mi ha annunciato 13 nuovi modelli entro il 2020. Aggiuntivi rispetto a quelli di oggi. Niente male. Mi ha anche rassicurato sul fatto che l’aumento della quota delle compatte nelle vendite Mercedes non farà diminuire i profitti della Casa tedesca. Su questo vedremo.
[…] rapporto tra Volkswagen e Stati Uniti non è facile. A Detroit mi ha colpito la forza con cui Martin Winterkorn, il numero 1 dei tedeschi, ha preso la scena […]