Tesla ha comunicato agli azionisti i risultati del primo trimestre. Lasciando da parte i numeri, il futuro dipende dalle Gigafactory, i 4 stabilimenti di produzione delle batterie al litio che l’azienda californiana ha intenzione di costruire negli Stati Uniti (si parla di Arizona, New Mexico, Nevada e Texas).

In particolare, a rischio ci potrebbe essere il progetto “Gen3” di una berlina compatta elettrica che Elon Musk, numero 1 di Tesla, vorrebbe lanciare nel 2017: il costo delle batterie al litio in questi anni è sceso meno del previsto ed è difficile rendere una vettura elettrica di questo segmento accessibile ai clienti e profittevole per il produttore. A meno di produrre le batterie in casa con un risparmio, secondo Musk, del 30%. Non solo. In Tesla non vanno leggeri in termini di obiettivo e con l’arrivo della “Gen3” puntano diritti a 500 mila unità l’anno dal 2018 (rispetto alle 35 mila previste per il 2014): con questi volumi diventare fornitori di se stessi, oltre a ridurre i costi, garantisce l’approvvigionamento per tutte le auto. Tanto più se per  le 500 mila Tesla saranno necessarie batterie per circa 35 GigaWatt l’ora ovvero, più di quante se ne sono prodotte nel mondo in tutto il 2013.

Per questo Musk nella lettera agli azionisti precisa subito che entro la fine dell’anno sarà presa una decisione e inizierà a realizzare i primi impianti che diventeranno operativi nel 2017. In realtà, come scrive AutomotiveNews, avrebbe accelerato ancora di più i tempi, dichiarando off-record che la decisione per il primo stabilimento sarà presa già nel prossimo mese e quella del secondo a luglio. Il tutto, almeno continua a scrivere AutomotiveNews, con la partnership di Panasonic che secondo Musk avrebbe siglato in tal senso una lettera d’intenti con Tesla.

E qui mi viene un dubbio: perché sul sito di Tesla, comunicati stampa compresi, non si parla della sigla con Panasonic per le Gigafactory? Perché sui giornali giapponesi nessuno ne scrive e si resta ai dubbi espressi dalla stessa Panasonic a marzo? Chi ha visto la lettera d’intenti? Siamo sicuri che Panasonic, insieme al contributo degli Stati Uniti che ospiteranno gli stabilimenti, investirà 2/3 miliardi di dollari dei 4/5 necessari alla costruzione delle Gigafactory?

Musk, da quando è iniziata l’avventura Tesla, sembra essere per la prima volta in difficoltà. E forza la mano. Iniziando con Panasonic, per continuare con il governo che senza l’accordo con i giapponesi non libererà i fondi disponibili e per finire con gli azionisti che mostrano un po’ di stanchezza e avrebbero bisogno di conferme. Un gioco all’incastro che Musk deve chiudere al più presto.

 

Commenti
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    Fantastico progetto. Poi con Model-S il mercato dell’auto si amplierà ancora di più!

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