Avete dimenticato di pagare la rata di leasing dell’auto? Attenti al Disabler! Il motorino di accensione potrebbe spegnersi da un momento all’altro, lasciandovi in panne nel parcheggio del supermercato, davanti alla scuola di vostro figlio, alla pompa di benzina.

Sta succedendo a molti degli americani meno abbienti, i quali stanno tornando nelle concessionarie dopo anni di tasche vuote, e di attesa per cambiare vecchie auto moribonde. I rimpiazzi sono necessari come il pane, per andare al lavoro, e per rientrare nel mainstream dal quale tanti sono stati cacciati anni fa dalla crisi. I venditori hanno ripreso a smistare auto anche a beneficio dei creditori subprime, quelli con una bassissima credibilità finanziaria, la cui immissione massiccia nel circuito del credito aveva causato sette anni fa la creazione e poi lo scoppio della bolla dei mutui immobiliari.

Questa volta c’è un caveat: i concessionari scafati dalla passata esperienza, concedono il leasing solo se l’acquirente acconsente a far installare a bordo un interruttore azionabile a distanza, con il quale il dealer può disattivare quando necessario il contatto elettrico dello starter. “Non vi azzardate a cercarlo, non lo troverete mai”, ammoniscono alla stipula del contratto.

Alcuni giorni prima della scadenza della data, i modelli più sofisticati di Disabler attivano delle spie colorate sul cruscotto: verde a tre giorni di distanza, giallo a due, rosso in zona Cesarini. Altri intervengono senza preavviso, con un semplice colpo di mouse scattato a chilometri di distanza dai nuovi sceriffi telematici. E poi zac! scatta il buio elettronico. C’è chi ha sperimentato la censura già tre, quattro volte, e ad ogni ricorrenza ha dovuto rassegnarsi all’immobilità della vettura fino a quando ha racimolato la cifra necessaria per ristabilire il credito con la concessionaria, e tornare a guidare.

Naturalmente c’è chi si è azzardato a cercare il dispositivo, e l’ha trovato senza troppa difficoltà sotto il cruscotto. Il congegno, una scatola delle dimensioni di un pacchetto di sigarette, ha bisogno di un una connessione con il gps per funzionare, tramite un un cavo facilmente identificabile che porta all’antenna sul tetto del’auto. I più rozzi recidono il cavo, i più sofisticati estraggono la sim card dalla scatola e la buttano via.

Ma non occorrerebbe un ordine di tribunale? Un simile sequestro non dovrebbe essere eseguito da ufficiali giudiziari? Sveglia, da anni abbiamo messo nelle mani delle aziende telefoniche la facoltà di spegnere i telefonini in mancanza di pagamento della rata. Non bisogna più essere un’azienda municipale per avere il diritto di chiudere i rubinetti, o staccare la luce. Basta avere la tecnologia. Due milioni di automobili circolano in questo momento negli Usa in quello che si può solo definire un regime di libertà vigilata.

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