Della 500X si parla e straparla da tempo. E’ certamente un modello importante perché è la prima crossover “made in Italy” e arriva in un momento storico in cui proprio i crossover compatti stanno spopolando. E poi è una nuova Fiat, il che fa di per sé notizia (perché nuove Fiat si vedono di rado). Ma mai avrei immaginato di mettere quest’auto in cima al piano editoriale del Salone di Parigi come novità più attesa e presumibilmente cliccata del motor show d’oltralpe.

Che poi la spiegazione è semplice: a Torino (o Detroit) chi decide quando e come far debuttare i nuovi modelli non si è fatto prendere “dall’ansia di presentazione”, quella malattia (giornalisticamente trasmissibile) che da anni affligge tutte le Case automobilistiche e ha ridotto i Saloni dell’Auto in enormi passerelle di finte anteprime mondiali. La 500X invece non si è ancora vista. Fiat ha scelto di svelarla in anteprima per davvero sotto i riflettori del Mondiale de l’Automobile ed è riuscita a creare sia l’aspettativa che la notizia – una delle poche di questo Salone – dimostrando che l’abc della comunicazione funziona ancora. Anzi, che bisognerebbe ripassarlo tutti.

I francesi direbbero “bravò Fiàt”.

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