Tesla ha scalato nell’ultimo anno ben 34 posizioni, Fiat 11. Una scalata clamorosa: secondo l’ultimo rapporto di Boston Consulting Group sulle 5o aziende più innovative al mondo, Tesla si piazza al 7° posto dopo le prime sei di telecomunicazioni (Apple in cima, al solito), Fiat al 32°. Tutto questo, assai sorprendente per quel che riguarda a mio parere il marchio italiano, avviene addirittura in un quadro negativo per il settore: lo studio di BSG bastona nella classifica l’industria dell’auto, accusandola di aver tagliato gli investimenti nell’innovazione perché teme per i margini. Che l’innovazione, si legge nello studio, da sola non garantisce.

Mi soffermo soltanto sulle due Case innovative rampanti (o presunte tali). Perché Tesla, mi è chiaro: nella primavera scorso, Elon Musk ha reso open i brevetti della sua vettura elettrica, una simile innovazione (al di là di tutte le ragioni per le quali lo ha fatto) non si era mai vista finora nella storia dell’automobile.

Ma Fiat? BCG la promuove sostanzialmente perché si è fusa con Chrysler e dunque d’ora in poi avrà molto più da dire. Mi sembra un 6 politico o un 10 bendato sulla fiducia: se c’è una cosa che Sergio Marchionne ha fatto in questi cinque anni è stato di tagliare investimenti sul prodotto e dunque sull’innovazione,  con l’obiettivo primario di scalare la Chrysler.

Chi vuole capire meglio dinamiche e giudizi degli analisti di BCG, ecco qui il link dello studio.

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