La Ford vista al Salone di Ginevra mi è sembrata un po’ in confusione. Lo stand è una pista. Il tema di comunicazione è Ford Performance, auto con tanti ma tanti cavalli, un Mustang al quadrato. Top manager con un sorrisone così, “performance eh, hai notato?”. Ho notato. Ma noto pure che da qualche anno Ford aveva impostato la comunicazione puntando sul tech, sulle tecnologie per la sicurezza dell’auto che si volevano accessibili e non esclusive come sui marchi premium. Go Further, insomma.

Tech fa immagine, non ti fa diventare tech, ma questo è un altro discorso. E ora? Si cambia. Performance.

Però. C’è la Ford GT  da oltre 600 cavalli che avevo visto a Detroit, bella che un noto designer (non di casa) mi ha insospettabilmente incensato. C’è la Ford Focus RS da 320 cavalli con trazione integrale e selettore di modalità di guida. C’è la Ford Fiesta R2 da rally e la Formula MSA con un 1.6 da 160 cavalli per la formula 4. GoFaster, semmai.

One Ford è la strategia del costruttore americano. Che nel marketing – se questa storia non è confusione o se non è un modo per tentare di allagare la clientela con altri mezzi – sembra avere una traduzione molto elastica: once is tech, once is performance, once is premium. Cioè Vignale, tema cruciale per una maggiore redditività: sicuro che ce lo faranno notare al prossimo Salone di Francoforte in settembre.

Certo è che tech è futuro, performance suona old. Il nuovo boss di Ford Europe Jim Farley lo capirà?

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