Ottimismo, benessere a bordo e rifiuto di qualsiasi forma di aggressività, soprattutto quella delle grandi “bocche aperte” che ringhiano all’indirizzo degli altri utenti della strada. La concept car Citroën Aircross non somiglia affatto alla sorella C4 Cactus, ma dalle parole usate dalla Casa francese si percepisce che appartengono alla stessa, nuova filosofia stilistica: a differenza delle altre Suv sul mercato, dice, è una vettura “accogliente” e per nulla arrogante. E questa volta le considerazioni dei designer hanno un significato strategico: da qualche mese la Citroën si sta differenziando da Peugeot e DS come marchio più “concreto” e “amichevole” del gruppo PSA.

Rispetto all’attuale Aircross, nata nel 2012 con i vincoli della parentela con la Mitsubishi ASX, la nuova Aircross è molto più grande, nelle misure esterne e nelle ambizioni. Non a caso la concept car debutterà il 20 aprile al Salone di Shanghai: la Cina è diventata il primo mercato per il marchio Citroen. Ed è assetato di Suv quasi come un tempo lo era di berline a tre volumi. Secondo Automotive News, ne sono stati venduti 4 milioni nel Paese, ossia il 28% del mercato locale, e raggiungeranno quota 35% entro il 2025.

La nuova Aircross sembra avere le caratteristiche amate dai “crossoveristi” cinesi (ma quelli europei non sono diversi): seduta alta e aria dinamica. Al di là dei gadget e delle esagerazioni da show car, ci sono buone probabilità che il modello di serie somigli parecchio a quello esposto a Shanghai, come ha insegnato il caso della Cactus, passata quasi indenne dalla status di concept car alle linee produttive. Se poi conserverà pure la motorizzazione ibrida plug-in da 313 cavalli della concept, tanto meglio: in Cina apprezzeranno.

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