Ancora lei, la Mini Superleggera, presentata in forma di concept al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este nel 2014. Nelle scorse ore, gli inglesi di Autocar hanno scritto, dopo aver parlato con Peter Schwarzenbauer, membro del Board Bmw con la responsabilità del marchio Mini (oltre a Rolls Royce, Bmw Motorrad e After sales), che la Superleggerà si farà. Ipotizzando anche il lancio nel 2019 e una futura competizione con la Mazda Mx-5.
Le parole di Schwarzenbauer sembrano identiche a quelle che avevo raccolto in un’intervista per il Corriere della Sera a marzo: “La Superleggera ha tutte le carte per avere un gran successo. L’impatto che ha avuto sul pubblico, dopo la sua anteprima mondiale al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, è stato fantastico. I concessionari di tutto il mondo la vorrebbero. Non è però un progetto facile da produrre per la sua specificità e il carattere innovativo: per la Mini Superleggera è veramente difficile trovare una forma di business sostenibile per i conti dell’azienda”, disse in quell’occasione il manager tedesco.
A questo punto, nonostante la nuova strategia Mini sia quella del less is more dei 5 modelli (“super eroi”, li definì Schwarzenbauer), la Superleggera a grande richiesta avrebbe forse trovato la sua sostenibilità economica e potrebbe anche arrivare. Almeno fino alla prossima smentita. Di certo, da quel maggio 2014, la Mini Superleggera ha fatto parlare e scrivere come poche altre. E’ un bell’oggetto di design. Ha fascino da vendere. E con quel brand può far sognare. Una tentazione irresistibile. Per Schwarzenbauer e Bmw compresi.
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