Tesla mi ha mandato all’inizio del mese un invito per provare la Model S a Porto Cervo, dal 18 al 21 agosto. Orario con il sole a picco in fronte fra le 11 e le 17, “i posti sono limitati”. Io in realtà l’ho già guidata, una esperienza che consiglio perché è stupefacente. Fa niente che è un berlinone di quasi cinque metri, auto che con un termine antiquato ma efficace qualcuno potrebbe definire da “commendatore”. Ha il fascino della tecnologia e l’ha fatta Elon Musk, uno che vorrebbe portarci tutti su Marte se le cose andassero male qui nella terra. Non in Model S, ma insomma ci siamo capiti.

Nella mail, Tesla non mi ha chiesto subito di comprarla. Probabilmente lo chiederà  direttamente in loco a chi si iscrive e si fa un giro, invece di andare a farsi un bagno. L’occasione è The Next Billion Tour, evento con cui il marchio di Elon Musk pubblicizza i primi 1,6 miliardi di chilometri percorsi dalle proprie auto a batteria e cerca nuovi clienti mentre è sulla rampa di lancio il suv compatto Model X.

Butto nel cestino la mail di Tesla. Però più ci penso e più non mi va giù che la prova di un’auto di uno che vuole salvare l’umanità sia riservata ai few della Costa Smeralda. E’ vero che la Tesla Model S è un’auto da molto benestanti con un listino che parte da quasi 82.000 euro, ma mi piacerebbe che l’esperienza elettrica fosse e diventasse una cosa molto più pop. Ricordate la rivoluzione dell’accessibilità del vecchio Henry Ford?

Fatevi un bagno, anche se non siete a Porto Cervo. E rimuginate sulle parole di Peter Thiel, co-fondatore di PayPal insieme a Musk: “Volevamo le macchine volanti, invece ci ritroviamo con 140 caratteri”. Buon Ferragosto.

Lascia un commento