La sparo grossa: ha ancora senso una Toyota Prius? Salone di Francoforte 2015. Nuova Audi A4: la versione ultra con il 2.0 TDI da 150 cavalli ha emissioni di CO2 di 99 grammi per km. Nuova Jaguar F-Pace, un suv di quelli che alcuni vorrebbero bandire dalla strada: motore Ingenium 2 litri diesel da 180 cavalli e 129 grammi per km. Lo stesso motore (ma con 163 cavalli) sulla berlina XE arriva, come sulla A4, a 99 grammi.

Sono solo due esempi di dove si sia spinta l’industria automobilistica all’inseguimento delle normative (e della stessa ibrida giapponese). E’ vero che la nuova Prius lanciata qui a Francoforte ridurrà di un 18% consumi ed emissioni rispetto alla versione precedente, un dato stimato dovendo attendere, per quello ufficiale, il Tokyo Motor Show di fine ottobre. Ma è anche vero che per essere “verde” non bisogna più salire solo su una Prius. La berlina ibrida giapponese ha ancora il record di efficienza, senza tuttavia essere più la “marziana” che ha fatto impazzire i divi di Hollywood alla fine degli anni 90.

Non è forse un caso che Toyota abbia deciso di rivoluzionare il design esterno della Prius e prometta, grazie alla nuova architettura TNGA, una dinamica di guida mai vista finora. Segno che la Prius deve iniziare a piacere anche per quello che è fuori e per la promessa di divertire al volante per garantirsi un futuro. Altrimenti la vedo dura allungare un successo da oltre 3,5 milioni di unità vendute finora.

Detto questo, e per scansare qualsiasi equivoco, la Prius resta una delle mie auto preferite. E alla domanda del titolo, risponderei sempre con un sì.

Commenti
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    C’è da considerare che, com’è noto, le prove di omologazione di consumi e di emissioni di Co2 sono del tutto irrealistiche. Nella vita reale probabilmente nessun suv di due tonnellate può garantire l’emissione dichiarata dalla Jaguar. La Prius invece consuma davvero poco in città.

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    A mio avviso ci sono sostanziali differenze tra l’analisi dei meri numeri e la realtà di tutti i giorni. E’ vero che le case automobilistiche, costrette dal mercato, abbassano costantemente le cifre che riguardano l’inquinamento del loro parco auto ma lo fanno a che prezzo? Lo scandalo recente chiamato dissellate dovrebbe dirla lunga a riguardo. La tecnologia applicata al sistema HSD ibrido di Toyota è geniale se considerato in tutti i suoi aspetti ma non sono solamente i consumi a beneficiarne: l’affidabilità è comprovata, il motore a benzina è di per sé meno complicato di un diesel ma c’è una cosa che pochi tengono in considerazione e cioè il fatto che adeguare il proprio stile di guida ad un’autovettura ibrida significa, di fatto, fare un’iniezione di civiltà nel traffico di tutti i giorni (guida più rilassata, meno pericolosa, più rispettosa di chi ci circonda, ecc.). La Prius, inventata da Toyota ormai parecchi anni fa, non è solo un’auto; E’ un concetto, uno stile di vita, una scelta fatta col raziocinio ed il buon senso. Come ha detto l’autore dell’articolo: “se vuoi fare Vrooom, è un’altra storia”. ; )

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