“Di Sergio non voglio parlare”. Carlos Ghosn, numero uno dell’alleanza Renault – Nissan, non risponde alla domanda sulla corte spietata di Marchionne a Mary Barra, “regina” di GM. Anche se poi com’è nel suo carattere, a cena diventa un fiume in piena mostrando di condividere la necessità di un consolidamento dell’industria automobilistica.

Il manager libanese è stato chiaro sull’argomento: “La velocità dell’innovazione tecnologica e l’esigenza di moltiplicare i modelli ed essere presenti in più mercati rende difficile correre da soli”. Non per questo, continua Ghosn, la fusione è l’unica soluzione:  “Ognuno sceglierà la sua strategia, fusione, alleanza, partnership o collaborazione che sia”.

La “Carlos way” per la sua Alleanza Renault – Nissan è stata già definita: la partnership con Daimler, attiva dal 2010, funziona bene e può contare su 13 progetti condivisi in tre continenti (a Francoforte si è aggiunta quella che prevede motori elettrici Renault sulla nuova generazione della Smart elettrica). Senza per questo spingere a tutti i costi sul pedale dell’acceleratore: “Non necessariamente dobbiamo condividere tutto. Se non è profittevole per entrambi e non c’è comunione di idee meglio lasciar perdere”, spiega Ghosn.

L’esempio? La guida autonoma: nonostante l’impegno di Daimler e Nissan vada nella stessa direzione, non esiste alcuna collaborazione o progetto in comune. La stessa strategia, Ghosn ha intenzione di applicarla ad eventuali partnership con le aziende IT (Google, Apple, Microsoft, …) per la digitalizzazione dell’auto : “La strada non è legarsi a un unico partner ma prendere, per ogni servizio o applicazione, il migliore possibile”. E’ la “Carlos way” e chissà che possa tornare utile anche all’amico Sergio.

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