Un’auto pizza non si era ancora mai vista. GM ha sviluppato una speciale versione della Chevrolet Spark per la catena Domino’s Pizza (uno store è stato aperto lo scorso 5 ottobre anche a Milano): c’è solo il sedile del guidatore, nel resto dell’abitacolo è stato ricavato un forno dove mantenere calda la pizza da consegnare in 25 città americane. In totale la Spark può contenere fino a 80 pizze e la prima flotta sarà composta da 100 auto.

In caldo però GM, casa madre di Chevrolet, oltre alla pizza ha anche i numeri presentati nelle stesse ore nell’ultima trimestrale (oltre a un’immagine sempre più rock): i margini negli Stati Uniti hanno raggiunto il record dell’11,8%.  A forza di suv e truck che regalano ancora risultati a cifra doppia da marchio premium. Bene (considerando la debolezza del mercato) anche in Cina dove i profitti scendono da 484 a 463 milioni di dollari ma i margini passano dal 9,6 al 9,8%. In Europa continua il lento avvicinamento verso il punto di pareggio con perdite che si riducono

Nel complesso, il profitto prima delle tasse (EBIT adjusted) è di 3,1 miliardi di dollari e tiene conto anche della multa di 900 milioni per il richiamo dei blocchetti di accensione difettosi costati la vita a 124 persone. Numeri che fanno felici gli azionisti che possono così contare su utili di 1,5 dollari per azione rispetto agli 1,19 previsti dagli analisti, il 55% in più dello stesso periodo del 2014.  E il titolo sale: +20% in un mese.

Un messaggio di indipendenza destinato a FCA e una pizza forse troppo bollente per Marchionne e il suo progetto di fusione GM – FCA.

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