La Ford GT sembra una scultura industriale, come la si percepisce dalla foto del clay e ancora meglio se si ha l’occasione di vederla da vicino nella sorta di un caveau dove segretamente è nata. Entro nei sotterranei di un gruppo di palazzine anonime del Design Center a Dearborn, lasciandomi alle spalle folate di neve che spazzolano strade dritte dove nessuno si sogna di passeggiare. Dearborn è casa della famiglia Ford, alle porte di Detroit. Qui, la Ford GT e i suoi genitori ci aspettano.

Mentre percorro lunghi corridoi guardato a vista e con divieto di fotografare, mi viene in mente che a farmi notare davvero la Ford GT, presentata per la prima volta al Salone di Detroit dell’anno scorso con grandi clamori, fu Chris Bangle, guru del car design. Al successivo Salone di Ginevra dove l’auto fu portata, Chris mi disse: “Guardati bene la Ford GT, quella sì che è una macchina!”.

Parlava di stile, è chiaro. Anche se l’oggetto è una supercar da 600 cavalli pronta a tornare in pista fra breve e, da fine dicembre, in produzione nella versione stradale. 250 pezzi all’anno in vendita dal 2017 per cinque anni, e poi fine. Una bandiera per eletti. E palpitazioni al cuore per molti.

Se nel complesso di palazzine di Dearborn lavorano 600 persone, nel caveau la Ford GT è stata sviluppata in gran segreto da un pugno di persone in soli 16 mesi a partire dal secondo semestre del 2013, mi racconta Chris Svensson, direttore del design Ford per gli Usa.  Del progetto GT sapevano (o avrebbero saputo) soltanto 20 persone, di cui 12 designer, fra questi un paio di ragazzi ventenni e finalmente una donna, Barb Whalen, responsabile dei colori e dei materiali. Guai a loro a parlarne in giro, pena capitale secondo contratto firmato con clausola massima di riservatezza.

Nel caveau, oltre a Svensson, trovo Amko Leenarts, a capo del design interni di Ford, e Jamaal Hamadi, capo ingegnere del progetto. Mi dico che sedici mesi, sebbene con licenza di uccidere e fondi senza fondo a disposizione, sono un niente per sviluppare un progetto di un’auto, e che auto. Ma mi basta una frase di Hamadi per capire, se non come è andata davvero, come hanno partorito la Ford GT: “La prima decisione è stata di fare un’auto estremamente aggressiva”. Non sono stati cacciati, per cui – in attesa di sapere come va su strada – direi obiettivo più che raggiunto.

Ford GT

Commenti

    […] l’immagine del marchio non è più una novità. Le sigle sono quelle: RS, ST o la GT (qui un post su dove è stata fatta nascere in gran segreto a Detroit), cose così, da tanti cavalli e cattiveria. Ma mi colpisce l’annuncio che sulla Mustang 2018 […]

Lascia un commento