Sto provando un’auto ibrida plug-in per un long test drive. Niente da dire sull’auto, ma avete provato a dover ricaricare alle famose colonnine pubbliche? Una giungla. Certo, sapevo che con un’elettrica bisogna informarsi prima di intraprendere lunghi viaggi circa la dislocazione delle colonnine sul territorio, ma quando ho cercato un sito dove ci fosse la mappatura, ne ho trovato solo uno. E non ho capito nemmeno quanto fosse aggiornato.

L’alternativa è andare sui siti dei singoli “distributori”. Comunque ci sta che le colonnine siano ancora poche vista la scarsa diffusione dei nuovi motori, quindi porto pazienza. Tra l’altro vivo e lavoro a Milano dove ne ho viste moltissime, quindi immagino che ricaricare non sia un problema.

Ma prima, bisogna capire la compatibilità della presa in dotazione dell’auto rispetto alle spine delle colonnine. Non esiste ancora uno standard unico, quindi non è scontato che tutte vadano bene per l’auto che si sta usando.

Abituata a frequentare i benzinai, pagando con la carta di credito, immaginavo di poter fare nello stesso modo anche per l’elettricità. Ci sono delle colonnine pubbliche per la ricarica proprio sotto il mio ufficio, pregusto il mondo perfetto: domani vado al lavoro in macchina (senza inquinare), tanto non si paga l’area C per le ibride, parcheggio, attacco la macchina e la sera quando esco la trovo carica e pronta per  “nuove avventure”!

Vado? Macché. Illusa! NESSUNA delle colonnine milanesi può essere utilizzata “one shot” con pagamento con carta di credito o contanti!

A questo punto, decido di entrare nel magico mondo dei “distributori green”. Le due principali aziende presenti a Milano sono Enel e a2a. Cerco di informarmi.

Enel ha un sito dedicato che si chiama edrive, ma dove non si può fare nulla. Cerco un numero verde, lo trovo sul sito di Enel Energia. Chiamo. Primo tentativo: dieci minuti di attesa e poi cade la linea. Secondo tentativo: dopo tre minuti mi risponde un operatore che gentilmente mi spiega che non si può fare nulla online. Devo recarmi in un punto Enel, fare una tessera (gratis) che dovrò attivare e poi potrò pagare a consumo o con un abbonamento tutte le ricariche. Io non ho tempo di andare in un punto Enel.

Quindi chiamo il numero verde di a2a per avere informazioni. Risponde immediatamente un signore gentilissimo che mi spiega che mi devo registrare online e poi aspettare una decina di giorni per la tessera a casa (altrimenti posso andare a ritirarla in un negozio dedicato, dopo qualche giorno). La tessera costa 15 euro di attivazione (si tratta di una one-off, quindi si paga una volta sola per tutta la vita) e poi 15 euro ogni trimestre, a prescindere da quante volte si ricarica e per quanto tempo.

C’è poi un’altra possibilità: in alcuni centri commerciali esistono le colonnine di Greenland Mobility. Vado sul loro sito e scopro che in un centro commerciale poco fuori Milano ci sono sei colonnine che possono essere utilizzate con la Carta Regionale dei Servizi, previa registrazione online che, tra l’altro, sono completamente gratuite.

Naturalmente significa che devo trovare il tempo per andare in questo centro commerciale e passarci un paio d’ore, il tempo della ricarica. Impossibile.

Riassumendo ecco quello da tenere presente:

  • Conoscere lo standard della presa della vostra auto (questo è facile) e “scoprire” la compatibilità con le colonnine (questo è più complicato)
  • Informarvi delle dislocazione esatta delle colonnine in ogni posto in cui andrete (non immediato)
  • Non potrete pagare con carta di credito o contanti (negativissimo)
  • Dovrete farvi preventivamente le tessere di tutti i distributori green (preistoria)
  • Comprate un box o un posto dove potrete far collocare un wall-box (se avete i soldi)

Adesso capisco perché il signor Elon Musk si è fatto le sue stazioni di ricarica: il sito è sempre aggiornato, la ricarica è gratuita, non serve nessuna tessera … basta avere una Tesla!

Commenti
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    Riassumendo ancora di più: vuoi essere, nel 2016, il proprietario di un’ ibrida o di un’elettrica e non vuoi avere problemi?
    Trasferisciti dai Paesi Bassi in su.

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    Gentilissima Monica tutta corretta la sua analisi tuttavia le faccio notare che il Greelande mobilitya stessa filosofia di Tesla: colonnine fuori città

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    Per chi volesse caricare velocemente a Milano, segnalo che dallo scorso dicembre è stata inaugurata la prima fast charge universale presso il Garage di via ariberto 4 dalla start up Spin8.eu
    Accesso libero e pagamento con carta di credito con QRcode. piccoli esempi di futuro concreto.

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    Grazie per la segnalazione, cercherò di andarla a provare al più presto. Trovo che la possibilità di pagare con un’app sia davvero un elemento vincente che fa la differenza rispetto al panorama attuale, ancora troppo legato a vecchi schemi superati (tessere, abbonamenti, ecc). Ottima anche l’idea di aderire ad un circuito internazionale che apre a clientela estera sensibile al tema dell’elettrico. Purtroppo un unico punto di ricarica in una città grande come Milano è un punto debole; che tempistiche avete per lo sviluppo di nuovi punti di ricarica veloci? Anche le tariffe sono un filo care, pensate che, col tempo e con le economie di scala derivanti da più punti riuscirete ad essere più competitivi su questo fronte? Vi state muovendo anche sui concessionari di auto? Credo che, se al momento dell’acquisto di un’auto elettrica, il cliente riceva già indicazioni precise sulle possibilità di ricarica, la vostra visibilità aumenterebbe notevolmente, come meritate che sia. Comunque complimenti, trovo che il progetto vada proprio nella direzione giusta.

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    Io non ho di questi problemi, noleggio da tempo la smart elettrica da Edilfar (che ho conosciuto grazie a questo blog). Forniscono insieme alla vettura la card intestata a loro perciò non ho problemi nè di pagamenti (le ricariche ovviamente sono pagate da loro), nè di gestori e le vetture hanno anche il dispositivo per la ricarica rapida.

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    eh, non hai problemi sinchè capiti dalle colonnine che digeriscono quella card. ma quel che dice Monica Secondino è la pura verità…
    a milano carichi solo con la tessera a2a. ma se vai a segrate ti serve quella dell’enel. e nessuna dei due accetta la tessera dell’altro.
    bene greenlandmobility che prende la tessera sanitaria.
    bene l’iniziativa di spin8, che altro non ha fatto che inserirsi in circuiti di pagamento già esistenti nel resto d’europa.
    la verità è che chi usa un’auto elettrica ha tutto il mondo contro – compresi gli automobilisti che parcheggiano presso le colonnine con le auto tradizionali…

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    Capito su questo articolo dopo aver invano cercato nel web un modo per poter ricaricare in Italia la mia Tesla utilizzando le scarse colonnine pubbliche, in occasione dei miei frequenti viaggi in Italia. Vivendo all’estero mi é preclusa la possibilità di sottoscrivere un contratto con Enel. Altri operatori sono solo locali e richiedono abbonamenti a forfait. L’uso della Carta di credito é utopia. Evidentemente é meglio per gli operatori avere delle colonnine inutilizzate e quindi facile oggetto di vandalismi, piuttosto che aprirsi al mercato. Fortuna che l’Italia dovrebbe avere una vocazione turistica! Vorrà dire che i fumi e l’inquinamento prodotto dalla mia seconda vettura li dedicherò al suolo italico.

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