La doppia vita di Ferrari e Tesla in borsa mi fa venire in mente uno slogan sessantottino (non c’ero): fermate il mondo, voglio scendere. Prendete la settimana scorsa: la Rossa fa il miglior risultato di sempre, guadagna, vende più macchine di prima e non avrà più numero chiuso nella produzione, e che fa la borsa? Sbatte il titolo al muro e ne dimezza il valore.  Il marchio californiano di auto elettriche nell’ultima trimestrale conferma invece di perdere ancora soldi, vende al minimo della forchetta degli analisti, e che fa la borsa? Il titolo schizza del 10%  in su!

A Elon Musk, patron di Tesla, è bastato dire che il cash flow migliora e che nel 2016 raggiungerà il break even per la prima volta, e Wall Street gli si butta ai piedi. Ma la Ferrari sarà cosa ben più solida della Tesla per tutto quello che sappiamo, o no?

Pazzesco. Ma il mondo non mi ascolta e non mi fa scendere, e allora comincio a pensare altro.

Che Marchionne ha caricato la Ferrari di due miliardi di debiti di Fca, cosa per nulla piaciuta in tempi in cui l’economia mondiale è tornata a tremare anche per l’onere crescente di debiti pubblici e privati; che a Marchionne non crederebbe nessuno se dicesse (come Musk per il break even) che la Ferrari vincerà quest’anno la Formula 1; che Marchionne ha alle spalle di Ferrari una Fca diventata un rebus dopo il no di Gm a una fusione, mentre Musk alle spalle ha la beata leggerezza della Silicon Valley, dove i soldi si fanno anche senza produrre.

Voglio scendere.

Commenti
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    Il problema è che, in questo caso, sia Marchionne che Musk sono spinti dalla passione, uno vuole realizzare la sua visione per FCA ed ha pure ipotecato il futuro di un’azienda solida, come Ferrari, per farlo; l’altro continua a mettere soldi di tasca sua per far quadrare i conti (purtroppo, negli ultimi tempi, sempre più spesso “progresso per l’umanità”≠”guadagno economico”. Ha pure concesso l’uso gratuito dei brevetti, che, per un’azienda ad elevato contenuto tecnologico, sono i gioielli della corona).
    Ed il mercato premia le scelte logiche, che portano ad un profitto pressoché certo nel breve termine (l’approccio dell’uovo oggi rispetto alla gallina domani), piuttosto che le scelte di cuore, che [forse] porteranno [chissà quali/quanti] vantaggi in futuro. Ecco, secondo me, il motivo per cui FCA e Tesla vanno in contro a saliscendi in borsa.
    Questa è una mia opinione nel particolare caso, se poi dobbiamo cercare una logica in ogni evento del mercato, è un po’ come guardare a cosa assomigliano le nuvole in cielo.
    L’economia, a differenza di altre discipline che si basano su cose più concrete, è fondata sul comportamento umano, quindi è difficile riuscire a spiegare tutto: posto ciò, credo che molte persone, se veramente cominciassero ad informarsi, potrebbero essere spaventate/repulse dall’enorme mole di fatti da considerare, quindi “Voglio scendere” è un’opinione più che legittima, talvolta pure condivisibile.

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    Nulla di più sbagliato, senza offesa.
    Il bilancio in rosso di Tesla è dovuto agli investimenti continui in R&D e tali investimenti sono voci che a tutto si associano tranne che al “breve termine”.
    Musk sta rischiando tantissimo, è un temerario, e agli americani questo modo di fare piace.
    Invece è proprio Marchionne che si limita a cavalcare l’onda del momento (vedi la sua geniale trovata di concentrarsi su furgoni e suv negli US soltanto perchè ora la benzina costa poco), FCA in R&D è ancora in alto mare, nonostante ci siano stati miglioramenti nel 2015 appena passato.
    Ferrari nel frattempo perde prestigio proprio perchè vende più macchine, nemmeno fosse diventato un marchio premium come tanti. Ferrari è sinonimo di esclusività, e se quest’ultima viene sacrificata l’appeal del marchio viene inevitabilmente attaccato. E infatti in borsa i risultati si son visti.
    Senza contare che a molti americani ancora non è andata giu che la tanto decantata f12 sia fin troppo simile ad una Corvette Z06, nè tantomeno che la supercar americana di FCA, la Viper, non si faccia più. Il messaggio della borsa mi sembra chiaro “ok continuate a vendere Ferrari, ma qui siamo in America, quindi non copiate e soprattutto non toglieteci quello che è ancora a stelle e strisce!”

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    @IlKonz, analisi perfetta. La borsa, se non vittima di pura speculazione, valorizza il futuro dell’azienda. Ferrari dice che le sue auto si guideranno sempre e solo con le mani? Il tuo futuro, anche se togli il numero chiuso, resta di prodotto di nicchia ed il tuo valore attuale non aumenterà, ma semmai potrebbe scendere. FCA? vive troppo alla giornata perché il suo problema resta il debito finanziario, ed i mercati BRIC non l’aiutano. Quindi tagliano sulla R&D e dopo accedere alla tecnologia potrebbe essere troppo tardi e molto più costoso. Tesla? 50’000 auto all’anno di un segmento premium con un singolo modello, essere appena entrata in mercati diversi dagli USA (esprimendo un potenziale enorme), il grande vantaggio sui grandi gruppi anche a livello di immagine, la Gigafactory che permetterà di produrre auto anche nel segmento medio, sono tutti fattori che premiano a medio termine. L’auto del futuro é sicuramente più simile ad una Tesla che ad una Ferrari.

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    Caro Francesco, se sei pratico della borsa sai che sempre di più è un mercato di speculazioni, e in questo periodo “incerto” lo è ancor di più. Quando acquisti delle azioni, se non sei un broker che compra e vende quotidianamente, devi capire qual’è l’arco temporale del tuo investimento. Non credo che Ferrari andrà male ma sono pronto a scommettere che da oggi fino a fine anno Tesla farà sicuramente meglio, è un’azienda a avanti 5 anni alla concorrenza!
    Oggi la Tesla è a $166,7 e Ferrari a $ 38,7…vediamo…

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