Che razza di anteprima per la Maserati Levante. Il marchio ci mette cent’anni e rotti (1 dicembre 2014) per fare il primo suv della sua storia, e almeno nove mesi di ritardo per il lancio (parola di Harald Wester, a capo di Maserati, Alfa Romeo e Abarth), che le prime foto sono arrivate da un web magazine olandese, Autowoek.nl. Dalla Casa l’ufficialità solo dopo alcune ore, a buoi scappati.

Qualcosa di simile successe con la Jeep Renegade, finita su Jalopnik.com  che bruciò anche in quel caso l’anteprima del costruttore. Nervi tesi ad Auburn Hills allora, prevedibili nervi tesi adesso. Personalmente, credo che ai tempi di internet, in Fca farebbero bene a prendersi una camomilla e pensare che alla fine è tutta pubblicità non pagata in più.

Maserati Levante, dunque. Lascio il piace non piace ai lettori, aspetto il salone di Ginevra per sapere dei motori, vedo che ci sarà trazione integrale e cambio automatico otto marce già al lancio in primavera. Ci si può scommettere che avrà prossimamente una motorizzazione ibrida e forse più elettronica di quanto si sia visto su altre Maserati, benché Wester ci abbia detto nel 2013 a Shanghai (lancio Ghibli) di non impazzire né per l’una né per l’altra.

Ma il vero problema della Maserati Levante sta in un’altra domanda: ce la farà questo suv a invertire la tendenza negativa delle vendite del Tridente, marchio fra i più redditizi? Dopo un 2013 e un 2014 con percentuali di crescita a tre cifre, il 2015 si è chiuso con -11% di vendite (36.448 unità nel mondo), a causa del calo nei primi due mercati del marchio Stati Uniti e Cina (in Europa ha tenuto, anzi con un più).

Cina che non è più tanto vicina ai brand del lusso, sia di auto che di profumi o di champagne, un po’ perché l’economia rallenta e molto perché la politica governativa chiamata “anti-monopolio” bastona. Aggiungete una spruzzata di cosiddetta lotta alla corruzione, che non si fa con i cioccolatini scadenti, e la tendenza è chiara.

La Maserati Levante in foto è una piccola (20.000 all’anno?) bandiera di speranza per i lavoratori di Mirafiori, dopo eterni anni di cassa integrazione. Cassa che tuttavia è tornata pesante a Grugliasco (Quattroporte e Ghibli) per tre settimane, dopo le quattro sparse anche a Modena del 2015 e le due di fine 2014.

Levante è un nome che porta bene, in un certo pensiero. Poco professionale, ma incrociamo le dita.

Commenti
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    Mah, il successo della Ghibli fu dovuto principalmente all’effetto novità di un modello entry level per il marchio Maserati. Ma tolto il suddetto effetto, rimane un modello assolutamente non in grado di competere con le berline di segmento E di pari prezzo. La causa? proprio la mancanza di quell’elettronica e altri accrocchi vari che lo schizzinoso Wester tanto disprezza. E infatti i risultati commerciali si vedono adesso, purtroppo a spese degli operai di Grugliasco.
    Se ripetono lo stesso errore con la Levante allora Maserati si mette un bel piede nella fossa, se non ce l’ha già…

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    Buongiorno Paternò, le faccio una domanda: ma il mondo dell’auto è destinato inevitabilmente ai suv?Ormai sembra che sia impossibile fare grandi numeri con le berline , anche in alta gamma. Secondo lei è un proceso irreversibile?Nissan come scrisse tempo fa sta ritornando alle segmento C con carrozzeria normale, ma si avranno numeri?

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    E’ un processo che chiamo con una brutta parola “suvvizzazione”. Resta fuori solo la Ferrari, sempre che Marchionne non si faccia sparare, come sostiene. Oggi. Per un cambio di tendenza chissà se dovremo attendere la guida autonoma, dove molto o tutto sarà diverso. La lascio meditare con questa su Uber. Mi è capitato in America di chiedere con un collega il preventivo di una corsa via Uber X (il nostro Uber Pop, qui vietato perché chiunque può improvvisarsi tassista) per 25 dollari. E poi, per lo stesso tragitto, una con Uber Suv (da noi non c’è) per 220 dollari. Come vede, non si scappa. E Ferrari è (ancora) l’eccezione che conferma la regola. Ci segua sempre, grazie per l’attenzione fp

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    Speriamo che in futuro non ci siano solo Suv, e lo dico da possessore di Freemont.

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