Al salone di New York quest’anno non c’ero. Però leggendo ADWeek, sito americano sul mondo della pubblicità (tutto nella vita serve e tra qualche giorno capirete perché …), mi sono imbattuto in una campagna di guerrilla marketing creata per Audi da una azienda dal nome impronunciabile, la MUH-TAY-ZIK – HOF-FER di San Francisco (questo il loro sito): i californiani hanno chiamato la rete principale wi-fi dello stand Audi del New York Auto Show, con il nome “328 reason to choose A4“, 328 ragioni per scegliere una A4.

Il riferimento neppure troppo nascosto è alla Bmw 328i con la quale la nuova A4 è destinata a competere sul mercato degli Stati Uniti. Non solo. I creativi hanno rinominato con alcune di queste “ragioni” anche le altre reti wi-fi di Audi: la numero #1 si chiamava A4 ha più potenza della 328i, la #2 la A4 ha più coppia della 328i, la #3 l’A4 ha il wi-fi, la #4 la A4 ha il CarPlay, e così via. Devo dire che l’idea mi sembra carina, divertente e a costo zero. Quando la creatività è davvero creativa.

La campagna ricorda la sfida in atto tra le tre tedesche premium: nel 2015 il marchio Bmw aveva portato a casa il primato con 1,905 milioni di auto, seguita da Mercedes con 1,871 unità e Audi con 1,803 vetture. Nei primi due mesi dell’anno però Mercedes ha corso più delle altre con una crescita a doppia cifra (+15,6%) che l’ha portata in testa (284.566 unità), seguita da Bmw (277.304) e Audi (269.650). La guerrilla passa dal marketing a volumi e profitti, ed è tutta un’altra storia.

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