Toyota ha ingaggiato alla fine dell’anno scorso lo scienziato americano Gill Pratt per dirigere il suo Research Institute a Palo Alto, dotandolo di un miliardo di dollari per sviluppare entro i prossimi cinque anni i migliori sistemi di robotica e di intelligenza artificiale. Una decina di giorni fa, ho avuto la possibilità di incontrare Gill Pratt a Roma per una piacevole chiacchierata sul futuro, diventata una intervista in esclusiva per Repubblica e una intera pagina di Affari e Finanza (qui il link).

Aggiungo un paio di impressioni ricavate da questo incontro. Gill Pratt, 55 anni, proviene dal Darpa, cioè dalla ricerca militare Usa, un luogo dove i soldi storicamente non sono mai mancati ma dove anche è difficile parlare pubblicamente rispettando i mille vincoli del nulla osta di segretezza. Nella nostra chiacchierata, Pratt è stato affabile e disponibile a raccontare molte cose: quelle che sta facendo, alcuni dei problemi incontrati, quel che gli piacerebbe fare su altri dossier ma che non sa ancora se Toyota glielo permetterà.

Alla Toyota, Pratt sta lavorando non solo ai sistemi di guida autonoma, ma a una robotica che aiuti l’essere umano nella sua intera vita quotidiana, soprattutto quando è in difficoltà – le persone anziane con scarsa mobilità, preda di demenza senile e via di seguito.

Pratt mi ha raccontato il suo sogno – da scienziato e non da poeta – di un mondo sicuro, in cui l’intelligenza artificiale sarà il nostro angelo custode. Mi ha colpito che abbia citato Toyota una sola volta, come dire “ehi, mica ti sto vendendo il mio prodotto”, ma un altro mondo. E infatti l’unica altra volta che ha citato un marchio di automobile, si è ricordato che la sua prima macchina è stata una Pontiac Le Mans del 1967, “aveva un cambio automatico a due velocità, molto primitivo, l’ho amata molto”.

Commenti

    […] Nell’attesa, però prendo posizione. Guidare è una passione, ma se la guida autonoma diventerà sempre più perfettibile – la perfezione, come è noto, non esiste – per dare una forma di mobilità anche a chi non può permettersela, che sia subito futuro. L’idea è ben presente nell’industria e c”è chi lavora soprattutto per questo. […]

Lascia un commento