Estate, tempo di calciomercato. Tra muscoli (più o meno tonici) e bikini (rassodati e non) impazzano le notizie che tengono in piedi il fatturato dell’informazione sportiva in questo periodo dell’anno: indiscrezioni, voci,  conferme, deposito di contratti firmati, cifre a sei zeri e più.

In assenza di competizioni ufficiali, a questo si aggrappano gli appassionati del pallone, trovando maggior ristoro nel sogno di un campionato vincente più che al riparo dell’ombrellone.  E gli attori di questo mercato (società, procuratori e calciatori) come arrivano a concludere settimane di proposte, trattative e strategie devianti? Semplice: con contratti che concedono l’utilizzo del diritto alle prestazioni sportive dei giocatori molto simili, nella struttura, a quelli utilizzati da tutti per accedere all’utilizzo di una macchina, sia essa una Panda o una Ferrari. Partendo dal più semplice: l’acquisto immediato, quello che prevede il pagamento istantaneo della valorizzazione concordata del calciatore.

In genere si ricorre a questa soluzione quando le cifre in gioco non sono elevate e oggetto delle trattative sono soggetti ancora molto giovani o, al contrario, ormai a fine carriera. Come quando, entrando in un concessionario, si opta per l’utilitaria meno accessoriata o per un usato di vecchia data. Più frequente, però, la soluzione dell’acquisto rateizzato: tranches di capitale da corrispondere in due o più anni che consentono all’acquirente di portare nel bilancio annuale cifre più contenute rispetto al valore complessivo dell’operazione.

Si entra poi nel mondo delle varie formule di prestito. Quello “secco” prevede che il calciatore possa giocare uno o due anni con una squadra diversa da quella titolare del suo cartellino. Il prestito secco, in genere, non è oneroso per la società “acquirente”, che di norma si limita a pagare lo stipendio del giocatore. A volte, però, anche su quello vengono fatti sconti. Altre volte ancora, invece, il prestito è oneroso perché comporta la corresponsione di un controvalore verso la società proprietaria del calciatore. Quest’ultimo caso si avvicina molto a quello di chi sceglie di ricorrere al noleggio, a breve o a lungo termine, per godere di una vettura: nessun anticipo di capitale e la possibilità di pagare solo per il diritto all’utilizzo del mezzo, che non viene portato in ammortamento e non comporta il rischio di tracciare minusvalenze a bilancio.

Ulteriore forma di prestito è quella che prevede il diritto di riscatto: in questo modo la società che, al termine del contratto, decide di voler acquistare il calciatore, può farlo ad un prezzo prestabilito. Situazione analoga a quella riscontrabile quando, per prendere una vettura, si ricorre al leasing: prima si paga per l’impiego del mezzo e, alla scadenza, si può decidere di comprarlo con la rata finale, più o meno corposa, prestabilita nel piano finanziario.

Utilizzo di un’automobile e diritto alle prestazioni sportive di un calciatore hanno tante cose in comune… lo avreste mai immaginato?

 

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