Lynk&Co? Nel giorno in cui Elon Musk lancia l’ennesimo proclama, annunciando di estendere a tutti i suoi modelli l’hardware necessario per la piena capacità di auto-pilota ad un livello di sicurezza sostanzialmente maggiore di quella di un pilota umano, secondo me la vera notizia è un’altra. Nasce un nuovo brand auto che parte immediatamente con un nuovo modello, non tanto di macchina, quanto di business.

Si tratta di Lynk&Co, marchio lanciato dal gruppo cinese Geely. Sarà un suv, elettrico, disegnato in Svezia e prodotto in Cina. Sarà un “competitor” di Nissan Qashqai, quindi il target non sarà il mercato premium delle tedesche (che verrà lasciato ai modelli di Volvo) e verrà sviluppato sulla base della piattaforma modulare sviluppata in collaborazione tra Geely e Volvo, quella che verrà usata anche per tutta la nuova serie 40 della casa di Goteborg.

La novità, secondo me, è proprio il modello di business.

Nei giorni in cui si parla tanto del lancio della nuova e unica social car (la nuova Citroen C3), la vera social car sta forse per invadere (e quando si tratta di prodotti cinesi questo verbo non è certo esagerato) i nostri mercati. Social non tanto perché permette di condividere in tempo reali foto sui social network quanto perché si apre alla condivisione fin da subito ed è eternamente connessa per offrire servizi e funzioni utili e non ludici (o almeno non solo).

Il suv di Lynk&Co sarà venduta solo online con consegna a domicilio e ritiro sempre a domicilio per la manutenzione, tagliandi e servizi in genere. Aggirare tutta la parte di dealer e concessionari riduce il prezzo dell’auto del 25% ma non è detto che sarà tagliata anche la qualità e la sicurezza del mezzo, anzi, a guardare il lavoro fatto con Volvo c’è quasi da essere sicuri del contrario.

C’è poi tutta la parte di connettività.

Lynk ha collaborato con Microsoft, Alibaba, Ericsson e l’auto sarà sempre connessa e, pare, anche condivisibile. Quel peer-to-peer sharing di cui ha parlato Dieter Zetsche proprio recentemente a Parigi, già citato anche da Musk e da qualche altro brand, è il mantra sulla base del quale nasce questa nuova auto. Il target di clientela sembra quello giusto per sviluppare il peer-to-peer car sharing, forse più di quello di Mercedes.

Riassumendo: un costo che, ragionevolmente, potrebbe essere più basso di un prodotto premium e che si indirizza alla midlle-class, distribuita solo online, condivisibile fin da subito. Mi sembra ci siano tutti gli ingredienti perché case che hanno prodotti (in termini di auto) che si collocano allo stesso livello, debbano iniziare a preoccuparsi, o, almeno, a prendere qualche contromisura.

Musk fino ad ora non sta facendo tanta paura al mondo perché ha volumi ridotti e non riesce neanche a produrre tutto quello che ha già venduto, almeno sulla carta.

Lync&Co ha tutt’altre potenzialità.

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