L’Alfa Romeo Giulia è arrivata seconda all’Oscar per la premiazione della Car Of the Year 2017. Nessuno scambio di buste e nessun errore da parte di qualche funzionario distratto. in questo caso. L’auto dell’anno in Europa è la Peugeot 3008 e il secondo posto della Giulia non è un demerito, visti i soli 23 punti di differenza e il voto pari a zero di alcuni giornalisti alla berlina italiana (ogni giornalista ha 25 voti, da suddividere tra almeno 5 vetture).

All’Alfa questo premio sarebbe servito, tanto alla Giulia quanto allo Stelvio. Non sono un grande fan di questo genere di concorsi, ma quell’Oscar per l’Alfa avrebbe significato proprio quello. Il riconoscimento agli occhi del pubblico di un lavoro, di quella qualità di cui parlavano Francesco e Lepouquitousse nei loro post qui su CarBlogger.

La Giulia ti conquista alla guida, come avevo scritto nella mia prova. Una volta seduti al volante la percezione dell’auto cambia e le perdoni quelle mancanze che trovi da passeggero, tra cui la troppa invadenza del motore diesel in accelerazione nell’abitacolo e qualche plastica nelle zone inferiori.

Le nuove Alfa mi piacciono, ma parlando con diversi addetti ai lavori e clienti premium non solo italiani, è emersa una diffidenza verso il brand e nei confronti di Fca in generale. L’Alfa Romeo, che vuole essere premium, e lo è nei prezzi, deve esserlo anche in tutto il resto, qualità, affidabilità e servizio in primis. Non è una cosa che si guadagna con uno spot, ma richiede tempo, progettazione e investimenti. La differenza tra Alfa Romeo e le altre premium è che le altre hanno la fama di esserlo (non per forza lo sono, in realtà, alla voce affidabilità).

Alfa quest’immagine, vera o effimera che sia, se la deve guadagnare e l’Oscar di miglior auto l’avrebbe aiutata ad accorciare il gap temporale necessario a costruirsela.

Per ora la Giulia è il “La La Land” dei film o il Leonardo di Caprio degli attori. Bella, ha conquistato i fan e ha una storia alla spalle. “La La Land” ha vinto in altre categorie, un po’ come la Giulia, mentre Di Caprio ci ha messo 20 anni per vincere un Oscar. L’Alfa ce ne metterà meno, speriamo.

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