La domanda che ricorre quando oggi si parla di guida autonoma è sempre la stessa: cosa farà domani un robot al volante se si trovasse a decidere improvvisamente in emergenza? Una situazione di crisi, come portare l’auto a investire una persona sbucata dal nulla oppure schiantarla in un dirupo insieme al proprietario a bordo?

Etica e guida autonoma, un grande dibattito. Al Mit di Boston ci si può addirittura esercitare al “Moral Machine – Human Perspectives On Machine Etics”. Qui il link alla piattaforma. Ma credo che sarebbe bene pensare ai nostri comportamenti, all’etica e alla guida umana, innanzitutto.

Leggo una breve su Internazionale che racconta di una cittadina cinese di 34 anni, Ma Ruixia, travolta sulle strisce pedonali da un taxi nella città di Zhumadian. La donna è inerte, il taxi prosegue la sua corsa, nessuno interviene nei soccorsi, e un minuto dopo un suv investe nuovamente il corpo. Il conducente scende, si avvicina e nulla più. Sappiamo di questa storia perché un video è stato messo in rete ed è stato visto da 5 milioni di persone nelle prime 24 ore.

La donna è poi morta in ospedale, scrive Internazionale, mentre in rete il dibattito ha diviso gli utenti. Su cosa? Su una questione di etica, che “ha toccato il fondo” (parere della Lega dei giovani comunisti su Weibo, il twitter cinese).

Etica umana, aspettando di risolvere l’etica dei robot. Ma c’è ancora molto da lavorare sulla prima, in Cina come nelle nostre città.

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