Il post su Fca di Lepouquitousse mi stimola un paio di considerazioni. Partendo dal fatto che sono d’accordo quando scrive che il titolo è ai massimi storici per motivi speculativi e non per un miglioramento dei risultati, c’è anche un altro lato della medaglia. Se in questo momento un investitore vuole investire nel settore automotive deve puntare sui “cavalli” che sono più convenienti: ma Fca, insieme a Renault e Volkswagen è quella che, per ora, ha un prezzo-utile stimato per i prossimi dodici mesi più basso rispetto agli altri competitor, sia europei che americani. Certo basare un investimento nel settore automotive esclusivamente su quante volte il prezzo di un’azienda esprima gli utili futuri non è sufficiente, ma è un indicatore significativo.

L’altra cosa che mi viene in mente è che, sia l’ipotesi spezzatino (scorporare Alfa e Maserati e vendere in un unico blocco Jeep-Fca-Ram), che quella di acquisizione totale di Fca da parte dei cinesi, è di difficile realizzazione perché Trump potrebbe intromettersi, e non poco. Fca è a tutti gli effetti sempre più americana, specialmente perché i suoi utili derivano sempre più da quel mercato. Jeep poi, insieme a Ram, è l’America. Facile pensare che il presidente non sarebbe affatto contento di avere i cinesi in casa, in un settore come quello dell’auto, sul quale ha già fatto tanto “pushing”.

Comunque vada, grazie a Marchionne almeno questo agosto borsistico ha avuto qualche notizia più succulenta che però, secondo me, si concluderà in un nulla di fatto.

Commenti
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    PERSONALMENTE RITENGO CHE QUALCHE MANAGER DI FCA ABBIA CONCORDATO TUTTO QUESTO – OVVIAMENTE AMPLIFICATO SUI MEDIA INTERNAZIONALI A DISMISURA – CON QUALCHE GIORNALISTA CON AUTOMOTIVE NEWS O SIMILARI – UNICAMENTE PER SPECULARE SULLE AZIONI AVUTE COME BENEFITS. INTANTO IN ITALIA CONSOB E BANKITALIA SONO IN LETARGIA CRONICA ED ASSERVITE AI POTERI FORTI.

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