Vi ricordate quando nei bagni degli autogrill hanno installato quegli apparecchi grigi e gialli dove si infilavano le mani bagnate che si asciugavano in un attimo? Che meraviglia! Dopo decenni di inutili accrocchi cromati da cui usciva un filo d’aria, finalmente un’innovazione che tutti abbiamo apprezzato.
Quegli apparecchi si chiamano AirBlade, li produce dal 1996 un’azienda inglese, la Dyson. Da allora, la gamma di prodotti sia per uso domestico che industriale si è notevolmente allargata, comprendendo aspirapolvere, ventilatori e climatizzatori che sono diventati il top del settore per design e prestazioni (e prezzi), ed il fatturato è cresciuto fino a raggiungere i due miliardi e mezzo di sterline. Un successo senza precedenti.
Non contento, il fondatore James Dyson si è messo in testa l’idea di costruire una vettura elettrica e nei giorni scorsi ha annunciato che la realizzerà entro il 2020.
Un altro miliardario eccentrico, direte voi, ma Dyson sembra fare sul serio e prevede di investire in questa nuova iniziativa oltre due miliardi di euro, più di quanto non abbia fatto Tesla negli ultimi cinque anni. Al contrario degli altri costruttori che utilizzano batterie agli ioni di litio, Dyson ha detto che la sua creatura utilizzerà batterie allo stato solido, che sono più piccole, più efficienti, più facili da ricaricare e da riciclare.
In realtà, gli esperti (ed Elon Musk) sono scettici che tale tecnologia possa essere disponibile ed accessibile in così poco tempo, tuttavia l’anticipazione di Dyson sembra essere condivisa nientepopodimeno che da Toyota, che poche settimane fa ha confermato la commercializzazione di vetture equipaggiate con batterie allo stato solido entro il 2020.
Ancora non è dato sapere dove la nuova Dyson verrà costruita. “Wherever we make the battery, we’ll make the car. We want to be near our suppliers, in a place that welcomes us and is friendly to us, and where it is logistically most sensible. And we see a very large market for this car in the Far East“, ha dichiarato James Dyson, che attualmente produce i suoi elettrodomestici premium a Singapore, in Malesia e nelle Filippine. Aggiungendo che spera che il governo inglese lo aiuti a finanziare l’installazione di migliaia di prese da 21 kilowatt, così da consentire ai sudditi di Sua Maestà una rapida ricarica nel garage di casa.
E naturalmente non è dato sapere dove e come verrà venduta. Da Euronics? Non è da escludere.
Cioè, gli inglesi dovrebbero tassarsi per far ricaricare vetture prodotte nel far east? Geniale…..