La Toyota Prius di quarta generazione va molto bene in quanto a efficienza, attualmente non va granché sui mercati. E’ stata la prima auto ibrida al mondo, nata vent’anni fa nell’autunno del 1997 a opera di Takeshi Uchiyamada. Un ingegnere di Nagoya, entrato in Toyota nel 1969 dove già lavorava suo padre, che ha cominciato occupandosi di riduzione di rumore e vibrazioni. Finché, improvvisamente, toccò a lui il progetto Prius voluto a tutti i costi dal patriarca Eiji Toyoda. Obiettivo: una grande svolta tecnologica.

Andò così.

“Uchiyamada fu una scelta non convenzionale. I suoi capi pensavano che la sua mancanza di esperienza nello sviluppo di un veicolo lo avrebbe portato a ragionare in modo meno tradizionale. Inizialmente aveva una squadra di dieci persone, prima riunione l’1 febbraio 1994. (…) La squadra G21 decise di sviluppare una ‘concept car’ con tecnologia ibrida per il Tokyo Motor Show dell’ottobre del 1995. Sarebbe stato un ‘prototipo statico’.

(…) Alla fine del 1994 Uchiyamada presentò il progetto ai top manager di Toyota. Ai quali piacque così tanto che decisero lo sviluppo dell’auto per una produzione di massa. Volevano un’auto futuristica che avrebbe dovuto giustificare il nome scelto in latino: Prius. Insistendo su un’auto che avrebbe dovuto avere consumi ed emissioni due volte meno di una Corolla. ‘E’ esagerato’, scappò di bocca a Uchiyamada. (…) Gli dissero che se non era d’accordo sarebbe stato licenziato insieme al suo team. (…) Con tanti sforzi e molta fortuna, fece presente, la nuova auto sarebbe stata pronta per il 1999.(…)

Nell’agosto del 1995, Toyota nominò un nuovo presidente, Hiroshi Okuda, il primo capo esecutivo non della famiglia Toyoda degli ultimi tre decenni. (…) Okuda volle annunciare il lancio della Prius per il 1997, lo stesso anno della conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Kyoto, ad appena 75 miglia dal quartier generale della Toyota.

(…) Ancora una volta Uchiyamada rimase scioccato. Per sviluppare una auto normale servono tre o quattro anni. Applicare lo stesso tempo a un’auto tecnologicamente inedita sembrava una pazzia. (…) Gli fu concesso soltanto di prendere con sé chiunque volesse, inclusi i migliori ingegneri della Toyota.

(…) A metà del 1995, il gruppo di Uchiyamada era impegnato in una maratona giornaliera di lavoro che spesso durava 16 ore o più. Un ingegnere assegnato al gruppo tornò a casa annunciando la bella notizia alla moglie. Dicendole anche che la cattiva notizia era che avrebbe dormito in azienda, dove poteva essere chiamato in qualsiasi momento.

(….) La sua fiducia nel rispettare la scadenza di Okuda, confessò, era ‘meno del 5 per cento’.  Privatamente, Uchimayada pensava che il 5 per cento era ottimistico, ma non lo disse. (…) Il suo gruppo completò un primo prototipo in tempo alla fine del 1995, ma quando la squadra lo portò in pista per la prova, non si mosse. Per settimane, la macchina rimase ferma. Dopo 59 giorni di frustrazione, uno dei suoi ingegneri ci saltò sopra e, miracolo, l’auto si avviò lentamente. Un successo dalla vita breve. Si fermò dopo 500 yards e non ne volle più sapere. Ma fu chiaro che il prototipo Prius avrebbe potuto marciare.

(…) Toyota svelò la Prius a Tokyo il 14 ottobre del 1997, Uchiyamada guidava l’auto in un cortile dell’Ana Hotel con Okuda seduto dietro. (…) Il prezzo della Prius era di 18.000 dollari, il 15 per cento in più di una Corolla mentre gli analisti si aspettavano almeno un più 30 per cento. Toyota ammise che avrebbe perso soldi all’inizio ma spiegò che era un investimento sul futuro”.

Dal libro che sto leggendo “Engines of Change” di Paul Ingrassia, regalo di un comune amico. Ingrassia ha ricevuto il premio Pulitzer nel 1993 per un’inchiesta sulla Gm, è stato capo dell’ufficio del Wall Street Journal a Detroit, presidente di Dow Jones Newswire, vice direttore della Reuters. Oggi ha 67 anni e vive in Florida, a Naples.

Commenti
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    Ho comprato una ibrida Toyota appena me la sono potuta permettere e non dimenticherò mai la prima volta che provai una Prius di II generazione, ormai parecchi anni or sono: mi parve immediatamente qualcosa di futuristico, avanti di decenni rispetto alle auto che circolavano allora. In quel periodo non potevo averla ma l’amore per l’ibrido era scoccato. Oggi, tutte le volte che mi metto al volante della mia auto ibrida Toyota, non posso fare a meno di pensare a quanto questo sistema sia geniale da tutti i punti di vista. Toyota è una delle poche marche automobilistiche ad aver creduto e scommesso nel futuro, un futuro diverso, anticonvenzionale, un futuro che si è espresso nella tecnologia ibrida ed ha continuato con lo sviluppo dell’auto alimentata ad idrogeno. Io, comprando una Toyota ibrida, ho voluto non solo acquistare un’automobile ma premiare un atteggiamento; mi è parso doveroso, un modesto tributo verso un’idea proiettata nel futuro.

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    Brescia Marzo 2011 ore 6,00 io e mia moglie stiamo partendo per la luna di miele chiamiamo un taxi e poco dopo nel silenzio più assoluto ci viene a prelevare una TOYOTA Prius …caricate le valigie il tassista ci accompagna in stazione . Non ci ero mai salito prima e come un bambino a Santa Lucia strabuzzo gli occhi davanti a tanta tecnologia e sussurro a mia moglie “ è elettrica “ nemmeno sapevo cosa fosse la tecnologia ibrida mi scappa lo sguardo e vedo sorridere il nostro autista con gli occhi , dopodiché sul primo rettilineo disponibile , complice L assenza di traffico fa un allungo cha ha dell incredibile per le mie aspettative ….giunti a destinazione una volta scesi ebbi una esclamazione che fece sorridere persino il tassista “ ..da grande la voglio anche io una auto così “ . Oggi a 50 anni dopo molte indecisioni dubbi e informazioni mi sono regalato una splendida Auris Ts Hybrid di cui sono molto contento e cosciente della tecnologia che ho scelto di sposare a discapito delle incomprensioni discussioni con parenti amici e colleghi che purtroppo è lo dico con rammarico e senza pregiudizi sono ancora prigionieri e succubi delle loro convinzioni su Diesel auto a metano O gpl che per quanto sembrino tecnologicamente avanzate sono ormai il passato dell’autotrasporto, ovviamente sto esprimendo un pensiero del tutto personale

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    Beh, se pensavano di vendere un’auto così esteticamente orrenda, non hanno capito nulla delle aspettative dei clienti. Per quanto riguarda il diesel, posto che nessuno vieta che sia anche ibrido, sappiamo benissimo quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’ibrido: in autostrada non serve a nulla, dato che l’unico vantaggio è il recupero dell’energia in frenata. E, detto per inciso, per farlo la complicazione della Prius, e i suoi svantaggi, non servono.

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    Caro Bull, ti sbagli di grande, perche se uno guida una Prius come si deve, difficile fare meno che 20km/l anche in autostrada. Poi non parliamo di affidabilità (la migliore sul mercato) costi di gestione, agevolazioni vari e un confort elevatissimo.
    Nella contraparte c’é il diesel con le sapute rogne (filtri e varie) e un futuro molto incerto (limitazioni traffico).
    Comunque ogni uno scelga quello che crede meglio!

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    Veda lei, se vuole credere alle favole ci mancherebbe. Il consumo in autostrada dipende essenzialmente dall’aerodinamica e dall’efficienza del motore termico, l’ibrido ovviamente (sempre che lei sappia come funziona una Prius) in autostrada non c’entra nulla. Il diesel non ha alcun problema di “filtri e varie” (vorrei proprio sapere quali sono le “varie” poi) se fatto nel modo corretto, con i catalizzatori riducenti che funzionano con l’urea. Per quanto riguarda il futuro incerto lei ha ragione, ma solo perchè siamo govenrati da un branco di….va bene, lasciamo perdere…..

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    Bull, mi sa che è lei che non conosce la tecnologia ibrida.
    Innanzitutto il motore termico è ad alto rendimento, con la quarta generazione han superato il 40%, mentre il diesel, grazie alle normative anti-inquinamento e la richiesta di potenze esagerate, ha perso rendimento dopo il record stabilito nel 1991.
    In autostrada l’ibrido centra eccome. Il tuo commento è come dire che un cambio è inutile in autostrada. Ma senza di esso, l’auto non si muove.
    Se la Prius tiene i 130 km/h a 2000 RPM è grazie all’ibrido.
    Le varie: turbo, testata, volano bimassa, debimetro, basta googlare “problemi diesel” e ti si apre un mondo. Per non parlare dell’inquinamento, che le case son costrette a barare per rientrare nei limiti… bello vedersi il tuo investimento Euro 5 bloccato per via dell’inquinamento…

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    Interessante. Allora per capire forse meglio: @bull qual’è l’efficienza di un moderno motore diesel (tipo quello della blasonata VW 1.6 o 2.0 litri TDI bluemotion) e quello di una prius 4a generazione attualmente prodotta?
    E per l’aerodinamica cosa si potrebbe confrontare? Il coefficiente CX delle due forse?
    Grazie della risposta
    Cordialmente
    Federico

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