Carblogger.it va in vacanza, enfin. Con la tentazione di non tornare nemmeno per questi 4 motivi, se davvero certe cose succedessero.

1) Marchionne compra Geely, il colosso cinese con in pancia Volvo e molto altro. Dopo aver rifiutato l’offerta in senso contrario di Li Shufu, Marchionne smentisce a modo suo le parole dette a Detroit nel gennaio scorso: “Fca non ha bisogno di nessuno”. Anzi, fa come i Pink Floyd e resta: “John, I wish I were here”.

2) Musk si libera di quella macchina mangiasoldi (elettrica) che è Tesla. La cede finalmente al suo amico Larry Page di Google, più volte lì lì tentato di comprare, che a sua volta si libera del progetto auto volanti. Una cazzata. Anzi: “Larry, bye bye from Mars”.

3) Il governo Di Maio-Salvini (il 5 Stelle per primo per una volta, perché qui la competenza sarebbe sua, ma non è detto) non trova i 10 miliardi che allegramente gli hanno detto necessari per l’obiettivo fantasmagorico di avere 1 milione di auto elettriche nel Paese (data non pervenuta). Il governo passa ai fatti, come con le Ong: spoil system feroce, espugna l’Enel, caccia i dirigenti, ci mette i suoi e con molti meno soldi piazza colonnine di ricarica a tappeto in tutta Italia. Anzi: “Giggì, o’ miracolo!”.

4) Trump sdraia a colpi di dazi l’auto tedesca. Poi l’auto cinese. Infine quella giapponese. Gli restano le Jeep, qualche deplorevole Ford e Gm, la Fiat 500 che a sorpresa scavalca il muro messicano. E la Kortezh di Putin, unica straniera esentasse. Anzi: “Vladi, Communist sharing!”, la proprietà è un furto.

ps l’auto nella foto sopra sembra diesel

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