Da un mesetto, l’ufficio stampa di Alfa Romeo manda via email comunicati stampa che non assomigliano ai soliti comunicati stampa. Cosa ancora più curiosa è che provengono dallo stesso ufficio Press Office FCA Italy dal quale arrivano altri comunicati stampa che sono identici a tutti gli altri comunicati stampa.

Oltre ad avere una impaginazione diversa, quelli dell’Alfa Romeo hanno titoli e contenuti inusuali per il settore. Alcuni suonano così: “Tutti dicono Suv…” e giù non il solito testo ma parole e accenti coloriti per sostenere la superiorità del proprio prodotto sul resto del mondo. Concetto che altrove è contenuto addirittura nel titolo, tipo “Alfa Romeo e Nurburgring: un caso di superiorità”, e così via.

Ciò che colpisce è che i testi sono delle vere e proprie tirate, di cui non c’è traccia nel linguaggio solitamente paludato dei comunicati di tutti i costruttori. Non so se questa tecnica ottenga i risultati sperati. E’ certo però che Alfa Romeo avrebbe comunque bisogno di battere un colpo (e farlo arrivare), essendo in mezzo a guai grossi di vendite dopo il tentato rilancio da parte di Marchionne per il quale servono una montagna di soldi.

L’esperimento all’Alfa Romeo nel linguaggio mi ricorda – fatte naturalmente le dovute proporzioni – un famoso testo pubblicitario di Cadillac apparso in America per un solo giorno nel 1915 sul Saturday Evening Post dal titolo “The Penalty of Leadership”. Firmato da un copy di nome Theodore McManus, quel testo è stato tramandato dai libri di storia come una delle più riuscite comunicazioni pubblicitarie di tutti i tempi.

Andate a leggerlo sul web, ma la sintesi è questa: senza mai citare Cadillac né raccontare le prerogative delle sue auto, la tirata esalta l’identità del marchio e la sua superiorità rispetto agli altri brand del lusso, che allora (come oggi) erano europei.

Non voglio dire che all’ufficio stampa di Torino debbano cancellare Alfa Romeo dalle prossime tirate (sono pure passati più di cent’anni da McManus…), ma è noto che conoscere il passato ispira il futuro. E siccome il linguaggio oggi è molto se non tutto, ben vengano gli esperimenti. Che poi funzionino, pure ai tempi del copia e incolla, al solito è un’altra storia.

Commenti
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    In merito all’investimento volevo solo segnalare che, stando a dichiarazioni ufficiali, hanno già speso poco meno la metà del budget previsto, quindi resterebbero 2,5 mld circa. La cifra è elevata ma avendo già realizzato/aggiornato pianale e parte dei motori l’investimento si concentrerebbe più sui nuovi modelli, con maggiori ritorni. Considerato che di quella cifra una parte importante andrà negli impianti produttivi, potrebbero condividere la linea della Tonale con quella della Giulietta e le versioni sportive farle produrre a Grugliasco/Mirafiori. Invece, dopo Giulia e Stelvio non hanno fatto più nulla (es. station wagon?) e la Tonale userà un pianale diverso. Per me hanno le idee confuse, prima ancora dei pochi soldi.
    Aggiungo che, pensandoci prima (e comunque nei piani industriali c’è sempre stato il rilancio di Alfa Romeo), avrebbero potuto risparmiare il tempo ed il denaro investito in Maserati per pianale/motore di derivazione Chrysler, visto che paio di anni dopo hanno realizzato il pianale Giorgio ed il V6 della Quadrifoglio. Possibile che per poche migliaia di vetture hanno due pianali, due v6 ed un v8 che non condivide nulla del v6? I tre motori ed i due pianali sono pure prodotti in stabilimenti diversi! Sembra che per le nuove Maserati ci saranno nuovi motori v6 e v8 ed un nuovo pianale…vedremo se di derivazione Alfa Romeo.

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