#Covid19, quando tutti chiedono incentivi per ripartire e poi capita come in America che 30 milioni di persone perdano il lavoro in soli due mesi, la domanda che mi viene è: a chi dareste per primo un aiuto pubblico se foste lo stato?

Dicono che il  #Covid19 ci abbia insegnato tante cose nuove. Non so se è vero, però mi ha convinto definitivamente  che abbiamo due priorità. Sanità e istruzione. In cima, voglio dire: non producono pil come si intende, ma spesso decidono radicalmente della nostra ricchezza o della nostra vita con mezzi diversi. Qui gli aiuti non sarebbero mai abbastanza.

Poi mi occupo di auto, fonte di pil mondiale che fa girare l’economia, dà lavoro a milioni di persone e traduce spesso con piacere molta parte della nostra mobilità quotidiana. Non l’ultima delle cose, eppure non mi risulta abbia ancora ricevuto incentivi pubblici in nessun luogo del pianeta per portare in spalla quanto detto sopra. Ad altri settori sono andati, qui no.

I soldi sono sempre pochi per chi li chiede, ma i governi hanno fatto davvero qualcosa di mai visto per rispondere agli effetti del #Covid19.

Il Fondo monetario internazionale ha attivato un contatore, che chiama Policy tracker, per raccontare ogni giorno quanto denaro viene messo sul piatto da 193 paesi monitorati per far ripartire chi è sopravvissuto. In piena emergenza e fino al 25 aprile scorso, John Detrixhe di Quartz ha calcolato che per il #Covid19 sono stati allocati nel mondo l’equivalente di oltre 5.000 miliardi di dollari di spesa pubblica. Di cui zero per l’auto, se non ho “bucato” qualcosa.

Credo sarebbe ora che qualche governo si muovesse anche per questa industria, al di là delle mie priorità. Magari prima che riesca ad aggiornare il lavoro di Quartz sul Policy tracker dell’Fmi, paese per paese contando fino a 193.

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