Sono usciti i dati trimestrali e del primo semestre di Toyota, il cui anno finanziario va da marzo 2013 a marzo 2014. Va subito detto che si tratta di una montagna di profitti: la stima -rivista verso l’alto- per l’intero anno in corso è ¥1.67T, vale a dire 12 miliardi e mezzo di euro, molto vicina al consuntivo record del 2008. E parliamo di profitti netti. Per quanto riguarda l’ultimo trimestre, i profitti sono saliti del 70% a ¥438.4B, oltre 3 miliardi di euro. Perfino l’Europa (che comprende la Russia) ha guadagnato, circa 150 milioni di euro a livello operativo.
I ‘drivers’ principali che hanno portato ad una simile performance vengono identificati nei tassi di cambio legati alla svalutazione dello yen (rispettivamente 130 verso l’euro e 99 verso il dollaro nel periodo considerato) ed un’efficace politica di contenimento dei costi. Va ricordato che per ogni punto perso dallo yen verso il dollaro, i profitti operativi -che per oltre il 60% vengono dal Giappone- aumentano di circa ¥35B.
Da segnalare in particolare i dati relativi agli investimenti, circa ¥900B (circa 7 miliardi di euro) in ricerca e sviluppo ed altrettanti
in capitale (CAPEX).
Quali saranno le implicazioni per l’Europa? In larga misura, le argomentazioni legate al cambio valgono anche per gli altri marchi
giapponesi, da Mazda a Nissan a Honda. Dobbiamo aspettarci una nuova offensiva con un recupero delle quote di mercato perse negli scorsi anni ? A fine settembre, sia Toyota che Nissan sono in linea con lo scorso anno (rispettivamente al 4.2% e 3.5%), mentre Mazda, Honda e Suzuki hanno ciascuno l’1.2%.
Senz’altro vanno apprezzati gli sforzi che Toyota e Nissan stanno facendo per imporre l’ibrido e l’elettrico come scelte alternative in un contesto sempre più favorevole, così come le motorizzazioni diesel (già Euro 6) di Honda e Mazda rappresentano quanto di meglio possa offrire il mercato, ma l’impressione è che negli headquarter in Giappone vi sia ancora molta prudenza per quanto riguarda l’Europa. Basti pensare che la previsione di CAPEX di Toyota per l’Europa quest’anno ammonta a ¥50B, ‘appena’ 375 milioni di euro. Per adesso, meglio concentrarsi sulla Russia, dove i margini sono più alti e maggiori le sinergie di prodotto con gli altri continenti.