La Citroen C4 Cactus sarà in vendita in Italia da settembre, con prezzi e politiche commerciali aggressive. Effetti  di un prodotto –  ci hanno raccontato – figlio di una filosofia di riduzione dei costi produttivi: basato su un pianale già in casa e non nuovo di zecca, con 200 chili in meno rispetto a una C4 che  passano anche per i vetri posteriori apribili solo a compasso (il vetro non va giù né elettricamente né manualmente) o ancora con il divanetto posteriore che è un pezzo unico. Fisso, né sdoppiabile né abbattibile per aumentare la capacità di carico del bagagliaio in caso di necessità. Non c’è quel che viene considerato superfluo: ma non concordo su tutto, come ho già scritto qui,

Torno sulla Cactus perché dopo averla vista ferma a Parigi, poi nella sua fabbrica di Villaverde in Spagna, adesso l’ho guidata sia con motore tre cilindri benzina 110 cavalli cambio manuale, sia con il turbodiesel 92 cavalli cambio robotizzato. Entrambi vanno come ci si aspetta su un’auto di questa categoria e di queste ambizioni, con il 1200 benzina sorprendente per agilità.

Sono molto ben insonorizzati, il tre cilindri si sente che è un tre soltanto affondando il pedale dell’acceleratore, ma perché farlo? Consumi ed emissioni dichiarati sono bassi, segno che il peso ridotto fa la sua parte insieme a una linea aerodinamica oltre che piacevole alla vista, via di mezzo tra una station wagon e un suv, cioè crossover. Con tanto spazio  in 416 centimetri di lunghezza esterna, plancia pulita, connessione e tutto il resto garantiti da un touchscreen intuitivo da 7 pollici.

Il cambio robotizzato esclude del tutta una leva, lasciando più spazio libero e permettendo ai due sedili anteriori di essere quasi un pezzo unico come accadeva sulle auto di una volta, anche se in realtà non lo sono per motivi di omologazione. Tre pulsanti: D per drive, R per retromarcia e N per neutral, tenendolo premuto da fermo anche con funzione P parking. Come va? Lento è lento, le palette al volante si possono anche ignorare, ma dipende piuttosto da come si guida: se vi sedete con l’approccio che avreste su un’auto ibrida – niente smanie di accelerare forte ma desiderio di andare fluidi e tranquilli nel traffico – il cambio è ok. Se avete fretta e ogni tanto vi prende voglia di fare vroom, non è per voi. Una questione di filosofia, encore.

 

Commenti

    […] Tale perdita tuttavia, che in parte deriva dalla scelta strategica delle due aziende (Citroën e Fiat) di concentrare la propria gamma in determinate fasce di mercato (si pensi allo sviluppo dei sub-brand 500 e DS), potrebbe, almeno per Citroën, rivelarsi solo temporanea se il nuovo prodotto in arrivo nel secondo semestre dell’anno, vale a dire la C4 Cactus, si rivelasse vincente (come va l’auto francese lo potete leggere qui). […]

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