FCA e Google si uniranno con rito civile, senza obbligo di fedeltà. Entrambi i “coniugi” saranno liberi di stringere ulteriori accordi con altre aziende, Google con Ford ad esempio, e FCA con il tanto desiderato e cercato partner.

Confesso che mai avrei pensato FCA riuscisse in una simile impresa. A Ginevra, solo due mesi fa, quando Marchionne aprì le braccia ad Apple per produrre la sua vettura, pensai “una boutade per far parlare i giornalisti e distrarre dal piano presentato da poco”, pur condividendo il ragionamento di fondo: non ci si improvvisa costruttori di auto da un giorno all’altro.

Da un lato il colosso di Montain View, che dopo anni in cui ci ha mostrato la sua auto a forma di uovo, sulle strade a quaranta chilometri orari, ha deciso di trovarsi un partner per ridurre i costi, che sulla prima Google Car erano di circa 150.000$, 75.000$ solo per la tecnologia LIDAR.

Dall’altro FCA, che paga un ritardo nello sviluppo di tecnologie perché, come ha scritto qui Francesco, Marchionne preferisce puntare sulla finanza. Quando mi capita di discutere dei piani FCA, in Italia e non, dico sempre “Marchionne investe in ciò che rende in quel momento”. Dal punto di vista dei modelli rendono i SUV, e infatti, gli investimenti vanno su Jeep e RAM.

Se Marchionne non si è mai dimostrato troppo aperto sulla vettura 4.0, nella quale il software prevale sull’hardware, ora, ha cambiato rotta e l’unione civile appena annunciata conferma come l’auto a guida autonoma sarà il figlio di FCA e Google.

Mi immagino che un giorno, nemmeno troppo lontano, arriverò in ufficio, aprirò Chrome e il Doodle del giorno sarà proprio questo: l’auto a guida autonoma di FCA e Google. La GoogleFCAr. Nata con un vantaggio competitivo sui concorrenti, che non vedranno l’ora di stringere un’alleanza con FCA. E la scritta “Just Maryed”, con una “r” sola.

 

 

 

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