Da pochi giorni gli americani hanno conosciuto il nome del 45^ presidente, Donald Trump. Da Millennials mi domando: come si sono comportati i miei colleghi oltreoceano? Dai risultati degli exit poll è emerso che prendendo in considerazione solo i voti dei Millennials, la nomina sarebbe andata a Hillary Clinton con un 55% contro il 37 di Trump. Un vantaggio che si va via via riducendo con l’aumento dell’età.

A sentire le idee di Trump, non pare tanto strana questa scelta; infatti, la mia generazione è molto sensibile alle questioni legate alla sostenibilità ambientale, cosa che invece Trump pare non considerare. In un tweet del 6 novembre 2012 infatti aveva addirittura scritto: “The concept of global warming was created by and for the Chinese in order to make U.S. manufacturing non-competitive” (Il concetto di riscaldamento globale è stato creato da e per i cinesi in modo da rendere l’industria Usa non competitiva).

Nel suo programma Trump vorrebbe eliminare l’Epa, l’agenzia per la protezione ambientale. Nonostante la poca attenzione alle problematiche green, Trump pare apprezzare le auto a impatto zero; infatti nel suo garage nasconde una Tesla Roadster, il primo modello auto realizzato dall’azienda di Elon Musk.

Oltre alle questioni ambientali, noi Millennials di tutto il mondo passiamo ore e ore sui social network, soprattutto Facebook, il social per eccellenza con circa 1,65 miliardi di utenti iscritti. Un dato importante alla luce del fatto che Trump ha appena dichiarato che Facebook e Twitter hanno rivestito un ruolo fondamentale per la sua elezione. Una dichiarazione che non fa piacere a molti (tra cui anche a Zuckerberg) e che fa storcere il naso dato, essendo stato votato in massa dal ceto medio basso il cui profilo corrisponde ad un over 50 con un livello di istruzione in linea; un profilo ben diverso dai social addicted. Ma questa dichiarazione forse nasconde un altro messaggio; è il Millennials Value che inizia a farsi sentire?

 

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