La Porsche nera protagonista a sua insaputa del romanzo “Però lo scoop è mio” di Carlo Cavicchi (Minerva editore) non è una Porsche qualsiasi. E’ una 911 Carrera dei primi anni ’70, quella per intenderci che William Hurt guida ne “Il grande freddo”, foto della generazione sessantottina americana che si lecca le ferite negli anni ’80. Una Porsche non facile da tenere in strada, mi raccontò proprio qualcuno di quella generazione là.

Ecco, questa Porsche nera è un magnifico pretesto per intrattenersi con le pagine del libro di Carlo di cui non posso dire nulla sulla trama, sennò non vale. Svelo invece subito che l’autore è un amico, che conosco e frequento da molti meno anni di quanto mi sarebbe piaciuto fare e che quindi, se volete, siete autorizzati a non leggere più queste righe per sospetta pastetta.

Peggio per voi, perché il libro merita questo e soprattutto altro. Non ha il passo di una gara di rally ma è spirito puro, calore, mestiere, passione. Il tutto ambientato in una Bologna anni ’70 dove Carlo il bolognese infila dettagli d’epoca, angoli di strada, cibo, ossessioni e indiani metropolitani. Oltre a note dolenti sul giornalismo (che poi è il nostro lavoro), mica male da ricordare in questi tempi: “Noi non siamo un ente senza scopo di lucro, caro Panzacchi, ma facciamo il nostro mestiere che è prima quello di scrivere e poi quello di farci comperare”.

“Però lo scoop è mio” è opera prima dell’autore per modo di dire, perché di auto e scrittura Carlo ci ha campato tutta la vita. Correndo nei rally e dispensando libri e rigaggi su giornali, settimanali e mensili, nonché chiacchiere e aneddoti non tutti pubblicabili. Peggio per voi.

Se però credete alla nota dell’editore che presenta il libro come sua opera prima sezione romanzi, sappiate che Carlo rovescia ciò che accade in genere nelle opere prime, dense di autobiografia non dichiarata e spesso smentita a posteriori dall’autore. Lui fa il percorso contrario: lo dice subito che ci sguazza con pezzi della sua vita, partendo da una storia vera condita dalla fantasia. Qui andata al potere, per una volta.

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