Davvero Bmw si prepara a fornire un quattro cilindri benzina a Mercedes? Succede ogni agosto che qualcuno tiri fuori dal nulla una storia succulenta, spesso non confermata (e questa non lo è, per adesso), ma che faccia titolo sicuro. Però però…Bmw che vende motori a Mercedes come se a Stoccarda fossero dei brocchi, wow! Siamo quasi al Faust di Goethe e al patto con Mefistotele. Da cui Faust si salva per grazia di Dio. Qui il novello Faust potrebbe essere salvato, diciamo, in nome dell’amore per l’ambiente: la fornitura del quattro cilindri di Mefistotele servirebbe a Faust per i suoi sistemi ibridi plug-in e ai range extender che allungano la vita ai motori elettrici. Meno CO2 per tutti e più ferie d’agosto al momento, ma se fosse, non impiegheranno come Goethe una sessantina d’anni per scrivere l’opera.

A farla breve, i ceo di Bmw e Mercedes, Oliver Zipse e Ola Kallenius – scrive la rivista tedesca solitamente bene informata manager magazin  – avrebbero iniziato a parlare della fornitura di questi motori l’anno scorso. Il primo ben lieto di un insperato contratto in tempi di magra per una industria dell’auto bombardata dai dazi trumpiani, il secondo ben lieto di risparmiare negli stessi tempi bui. Arci rivali nel premium, contano di più le trimestrali.

Sono sicuro che Goethe, prima di arrivare alla firma di questo inedito patto col diavolo, scriverebbe almeno una domanda per Faust. Mercedes ha appena presentato un nuovo motore 1.5 quattro cilindri per la nuovissima CLA: possibile che vada bene per il sistema mild ma non per i sistemi plug-in e range extender? Possibile che gli ingegneri di Stoccarda, e che ingegneri, di fronte al foglio bianco con tanti investimenti sotto abbiano costruito un propulsore che ignora le tendenze del mercato, dove l’elettrico non tira abbastanza lasciando sempre più spazio a plug-in e range extender? O è solo colpa della geopolitica dentro al motore, essendo stato sviluppato in Germania ma prodotto dai cinesi di Geely, e dunque meno “esportabile”?

La rivista scrive che l’intesa fra Bmw e Mercedes potrebbe partire dal 2027, con i motori Bmw costruiti a Steyr in Austria. Aggiungendo che il patto col diavolo potrebbe essere allargato ad “infernali” motori diesel e forse anche a una produzione congiunta nei rispettivi stabilimenti statunitensi, un paio dei quali per altro sono dirimpettai in South Carolina.

La tecnopolitica di Bmw e Mercedes, ecco un bel tema per il Salone di Monaco, l’8 settembre. Proprio a casa loro, fra bandiere frettolosamente messe via e costi da stracciare a tutti i costi. O forse ha ragione Goethe: “Come merito e fortuna siano concatenati, non viene mai in mente agli stolti”.

PS Dietro Bmw e Mercedes e alle difficoltà dell’intera industria dell’auto, si sente quel che una volta si chiamava rumor di sciabole. Il governo tedesco farà clamorosamente debito per investire nell’industria difesa. Che in Germania (ma anche in Francia) guarda all’industria dell’auto nei guai per la transizione elettrica, in quanto ricca di fabbriche da riconvertire. E’ altra geopolitica nel motore. E miliardi di euro che l’auto si sogna. Il titolo di Rheinmetall, la più grande industria militare tedesca che avrebbe adocchiato un sito di Volkswagen, valeva 59 euro nel 2020. Nel giugno scorso, quasi 1.800 euro, in volo verso i 2.200 secondo Ubs. Ok, c’è una guerra di mezzo in Europa. Ma i patti col diavolo non finiranno mai? 

@fpatfpat

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