Ti ricordi George Best? La vittoria dell’Irlanda del Nord contro l’Ucraina rimette sorprendentemente in piedi le possibilità di qualificazione agli ottavi di finale degli Europei della squadra guidata da Michael O’Neill. Difficile a credersi perché la selezione nordirlandese, oltre ad avere davanti nel girone eliminatorio due nazionali come Germania e Polonia, è costituita da giocatori di basso livello tecnico (in buona parte militano nei campionati minori inglesi) che interpretano il calcio con le modalità con cui si affronta una partita di rugby: molta corsa, contatto fisico e palla avanti.
Niente a che vedere con quelle che erano le qualità di colui che avrebbe potuto essere il nonno di questi generosi ragazzi, uno dei più grandi calciatori di sempre: George Best. Tecnica sopraffina, dribbling a ripetizione, gol, assist. Un’estetica del calcio diametralmente opposta a quella proposta dalla nazionale attuale, perché Best era un esteta anche nella vita: oltre alle belle donne, come si sa, adorava le macchine.
Partito con una modesta Austin, col progredire dei successi personali e di squadra cominciò a impegnare i suoi soldi con l’acquisto di mezzi sempre più costosi e, cosa che più contava per lui, fuori dall’ordinario. Nel suo garage ha parcheggiato di tutto, senza affezionarsi particolarmente a una marca, o un modello, piuttosto che a un’altra.
A partire dalla Jaguar E Type, vettura all’epoca in anticipo sui tempi per caratteristiche di guida ed estetica, che nel 2004 la rivista americana Sports Cars International ha incoronato come la migliore vettura sportiva degli anni sessanta. Rimanendo nell’ambito delle macchine sportive, anche la Lotus Europe ha fatto parte delle proprietà di Mr. Best, che non poteva certo non avere quella che i giornalisti dell’epoca descrissero come la vettura da strada più vicina a una Formula 1.
Nel pieno degli anni sessanta, altro pezzo che doveva far parte della collezione dell’asso nordirlandese fu la Mercedes W112, prodotto all’avanguardia della tecnica e del confort: motore 3.0 ad iniezione da 160 cv, sospensioni a ruote indipendenti che utilizzavano innovativi cuscini pneumatici al posto delle classiche molle e piccole pinne laterali posteriori a dare alla carrozzeria un look all’americana. Ma George, essendo the Best, non poteva rinunciare nemmeno alla Regina: la Rolls Royce Silver Ghost, esemplare che, ancora oggi, viene assicurato per cifre superiori ai trenta milioni di dollari.
Certo, è difficile pensare che la stessa maglia vestita da un team di ruvidi gregari un tempo fu indossata dall’Oscar Wilde dei calciatori. Ma vedere l’Irlanda del Nord vincere non ha potuto fare a meno, nel pensiero dei vecchi appassionati del football, di spostare il pensiero all’iconica figura di George Best, potente e fragile come una fuoriserie appena uscita.
Lotus Europa con la A.
Rolls Silver Ghost a oltre 30 milioni?
Capisco che la linea editoriale obblighi a un articolo sul calcio ogni 10, forse sperando di attirare l’italiano medio, ma chiamandosi “Carblogger” suggerirei almeno un check sulle nozioni automobilistiche.
Grazie
G.F.