C’è un’auto il cui successo è passato quasi inosservato. Parlo della Mitsubishi Outlander P-HEV ibrida plug-in con batterie ricaricabili, oltre che in moto, anche ad una presa di corrente. Nel 2014 in Europa se ne sono vendute 19.980 unità. Non sono poche. E’ vero che le vendite sono concentrate soprattutto in Olanda, Uk e altri mercati del nord, dove può contare su incentivi generosi ma nessuna delle (poche) ibride plug-in in un anno ha venduto così tanto in Europa. E va meglio delle elettriche: la Nissan Leaf, nel 2014 in Europa, si è fermata a poco meno di 15 mila pezzi.

Non si può neppure considerare una operazione di marketing: nel 2020, i veicoli elettrici e ibridi plug-in rappresenteranno il 20% della produzione globale di Mitusbishi. E alla fine i numeri sono quelli vincenti a qualsiasi latitudine: 52 km di autonomia in elettrico a zero emissioni ed emissioni di CO2 di 44 grammi per km.

Il successo ha colto di sorpresa gli stessi giapponesi che hanno dovuto rimandare più volte il lancio della Outlander P-HEV negli Stati Uniti (arriverà nei prossimi mesi) perché la produzione delle batterie non sarebbe stata in grado si soddisfare la domanda (prevedibilmente alta soprattutto in California). In Mitsubshi sono corsi ai ripari e hanno alzato la capacità produttiva a oltre 65 mila unità l’anno, tutto in attesa del debutto della nuova generazione che sarà anticipata in queste ore al salone di New York. Difficile trovare analoghe storie di successo in modelli simili. Tesla compresa.

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