Il mio amico Vincenzo Borgomeo su Repubblica e sul suo blog sta impazzando sul neo presidente del consiglio Mario Monti, che ha riportato nel cortile di palazzo Chigi auto italiane. La vecchia Lancia Thesis fa il paio con le altre auto blu dei capi di stato e di governo, sempre di marchi nazionali. Una regola non scritta cui soltanto Silvio Berlusconi ha fatto eccezione, scegliendo una A8 blindata (e mai regalando modelli che non siano di marchi stranieri, quasi un accanimento anti-Fiat). Ma se la Thesis lasciasse a piedi il presidente del consiglio (nessun precedente, è già successo a Roma a George Bush junior con la sua vecchia Cadillac) o se Palazzo Chigi decidesse di cambiare auto? La sostituta naturale sarebbe la Lancia Thema appena uscita, unica ammiraglia del gruppo Fiat, escludendo le Maserati. Ma la Lancia Thema non è italiana: è americana, costruita in Canada, clone (migliore) della Chrysler 300C.  Ebbene, Monti ha un problema.

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