L’avrete letto sui giornali di oggi: secondo l’ISTAT, “la diffusione delle autovetture meno inquinanti è, per la prima volta, superiore a quella delle più inquinanti: in media nei comuni capoluogo le autovetture fino alla classe euro 3 sono 303,9 per mille abitanti, contro le 305,3 delle classi euro 4 o superiori“.

Un dato incoraggiante messo però in ombra dallo stesso rapporto ISTAT solo un poco dopo: “Nella metà (52) dei comuni capoluogo in cui il PM10  è stato monitorato nel 2012 (106 su 11617), si è registrato un superamento, per più di 35 giorni durante l’anno del valore limite fissato per la protezione della salute umana. Rispetto al 2011 (erano 59) risulta quindi parzialmente attenuato l’allarme per il picco di comuni che hanno riscontrato il problema, anche se tale miglioramento è di portata molto limitata tra i capoluoghi del Nord”. Come dire: la montagna ha partorito un topolino.

Nonostante il ricambio generazionale la situazione dell’inquinamento in città non è sostanzialmente migliorata. Che non fosse solo colpa dell’auto? Oppure forse si continua a puntare sull’auto “sbagliata”? Il PM10 (particolato) dipende solo dalle vetture Diesel e non è un caso che lo stesso ISTAT dichiari un aumento delle auto a gasolio dello 0,9%: se è vero che tutte le Euro 5 e molte Euro 4 hanno il filtro anti-particolato, in quanti casi il dispositivo è realmente efficiente? In un uso urbano e per piccole-medie distanze poco. Non è un problema (globale) da poco: secondo uno studio della North Carolina University, ogni anno nel mondo ci sono 2,1 milioni di decessi a causa delle polveri sottili. Allora perché non incentivare ibride ed elettriche che non emettono particolato (le elettriche sono a zero inquinamento locale)? Perché è stato abolito il controllo annuale dei gas di scarico, detto anche “bollino blu”, ormai contestuale solo alla revisione ovvero la prima dopo 4 anni dall’immatricolazione e poi ogni 2 anni? Chi controlla gli scarichi delle migliaia di veicoli commerciali che invadono ogni giorno le città? E soprattutto, visto che in base alla normativa vigente oltre le 35 giornate di superamento dei limiti le amministrazioni sono tenute e a prendere misure per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria e di prevenzione delle emissioni di materiale particolato, perché i Sindaci si limitano a folcloristiche domeniche a piedi e il Governo non adotta provvedimenti strutturali? Tante domande, aspettiamo risposte.

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