Carlos Ghosn, patron di Renault-Nissan, ha rispolverato il marchio giapponese Datsun per modelli low cost da vendere sui mercati emergenti. Ha iniziato il 19 marzo scorso in India, ma le cose vanno male, come leggo in questo servizio di Automotive News Europe. Meno di 10.000 auto vendute fino al 31 agosto, a fronte di un obiettivo di 40.000 entro la fine dell’anno fiscale, marzo 2015. E nonostante un prezzo apparentemente aggressivo (siamo in India, paga media per molti l’equivalente di 2 dollari al giorno): 5.100 dollari per la Datsun Go due volumi, lanciata il mese scorso.

Il suo predecessore, Louis Schweitzer, promise all’inizio del millennio un’auto low costa da 5.000 euro, destinata anch’essa ai mercati emergenti e dell’est Europa. Nel 2004 venne la Dacia Logan, costava più di 5.000 euro ma con 10 si aveva una vettura attrezzata di quel che serviva.  Schweitzer ebbe una intuizione geniale, mentre Ghosn in quel momento stava ancora in Giappone a far tornare grande la Nissan finché nel maggio del 2005 rientrò a Parigi a sedersi sulla poltrona di Schweitzer.

La Dacia nel frattempo è diventata un clamoroso successo commerciale. E non solo sui mercati emergenti, perché piace molto anche nella più sofisticata Europa occidentale: 3 milioni di unità vendute in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo, di cui 171.000 in Italia.

Dacia si vende come il pane, ma senza l’intuizione di Schweitzer il gruppo non avrebbe avuto questo tipo di prodotto. Riuscirà adesso Ghosn a piazzare Datsun come è stato fatto con il marchio romeno e dimostrare di essere all’altezza del suo predecessore?

Lascia un commento