Nicolas Hayek è scomparso per un arresto cardiaco, a 82 anni. Un nome che dice Swatch e orologi, innanzitutto. Un nome che è un impero da circa 6 miliardi di franchi svizzeri di fatturato, con dentro altri  marchi come Breguet, Blancpain, Omega. Un nome che significa anche Smart, l’auto due posti che ha cambiato i panorami urbani delle nostre città. Hayek, padre libanese e madre americana, lancia gli orologi Swatch nel 1983 fra grandi scetticismi di avversari e mercati. Sarà un immenso successo. Poco più di dieci anni dopo, pensa a un’auto che sia un po’ Swatch – colorata, leggera, con plastiche intercambiabili da usare secondo l’umore o l’abito del giorno- e nasce la Smart, che in inglese significa intelligente. Hayek propone la Smart (la pensa anche ibrida) ai costruttori di auto tradizionali, che quasi gli ridono dietro. Gli specialisti di auto piccole e city car come Fiat e Renault restano a guardare. Hayek riesce però a convincere Juergen Schrempp, il gran capo del gruppo Daimler, arrivato a Stoccarda nel 1995 con in testa l’idea di rivoluzionare il marchio di auto di lusso più noto nel mondo, la Mercedes. Schrempp lancia la prima piccola nel 1997, la Classe A (quella che inciampa nel test dell’alce), l’anno successivo tocca alla Smart, vera joint venture con Hayek. L’auto di 2,5 metri ha iniziali problemi di stabilità, viene così irrigidita che una Vespa è più comoda ma il dado ormai è tratto. La Smart non diventerà un successo commerciale come Swatch (i bilanci della divisione sono ancora in rosso fisso, la città di Roma è stata per anni il suo primo mercato mondiale per vendite) ma cambia le regole del gioco nei ristretti ambiti urbani del Vecchio Continente. Oggi la Smart viene venduta anche negli Stati Uniti – un progetto impensabile ai tempi dell’incontro fra Hayek e Schrempp – ed entro il 2012 anche con un motore totalmente elettrico. Quasi una Swatch&Smart, precisa e intelligente, come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio se il mondo dell’auto non avesse girato la testa dall’altra parte invece che insistere sul petrolio. Se poi siete a Roma (ma anche a Milano e Pisa), fino al 31 luglio è possibile provarne una all’Auditorium, gratuitamente tra le 16 e le 24. Guidatela, pensando un po’ anche a Nicolas Hayek.

Commenti

    […] stato”. Con tanti saluti a Italia e Germania. Più Smart a Shanghai o Pechino che a Roma, finora Capitale mondiale della piccola tedesca. Che […]

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