#95means95. Hanno vinto i tedeschi. La storia la potete leggere qui. Il finale è invece cronaca di ieri sera: in Europa, il limite di 95 grammi per km di CO2 per le emissioni delle auto è stato spostato dal 2020 al 2021. Come ha anticipato via Twitter Matthias Groote, il presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo con un trionfante (e poco veritiero) #95means95.

Entro il 2020 i 95 grammi per km di CO2 dovranno essere raggiunti considerando le emissioni del 95% della gamma. Dal 2021 si terrà conto del 100% dei modelli. Aumenteranno i supercrediti a favore delle industrie più virtuose. L’industria automobilistica avrà quindi un anno in più per raggiungere l’obiettivo. I tedeschi, a difesa dei quali era sceso in piena campagna elettorale anche la cancelliera Merkel, ne avevano chiesti quattro ma alla fine non possono che sentirsi soddisfatti.

Il compromesso non ci piace. Non si possono cambiare le regole in corsa solo per far contenta una parte. Se è stato fatto oggi, nessuno ormai potrà garantire che un ulteriore ritardo potrà essere stabilito anche in futuro. Se si apre la porta delle eccezioni non si chiude più. E se un domani fossero francesi o italiani a chiedere un rinvio? Il Parlamento Europeo avrà la stessa “clemenza”?

Le Case tedesche premium hanno oggi profitti sufficienti per investire in ricerca e sviluppo e arrivare per tempo all’obiettivo stabilito. E’ poi una cattiva notizia per elettriche e ibride plug-in: i numeri di vendita sono ancora deludenti ma il “timore” per i 95 grammi per km di CO2 aveva accelerato lo sviluppo e l’aumento dell’offerta. Era un caso l’invasione degli ultimi giorni di auto a batteria? Da oggi cosa accadrà?

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