La Cina che vola di De Meo (Audi)

Entro la fine del 2020, in Cina il mercato auto supererà le 20 milioni di unità. Nel 2013 erano 17,9 milioni. A crescere è soprattutto l’industria premium: “Oggi vale il 9% del totale, nei prossimi anni salirà al 12 – 13%“, mi spiega al Salone di Pechino, Luca De Meo, membro del Board e capo del marketing e vendite Audi. A conti fatti il mercato premium in Cina varrà circa 2,5 milioni di auto. Di queste “il 35 – 40% saranno suv“, continua De Meo. Ovvero circa 1 milione di pezzi.

A vedere i tanti suv presenti al Salone di Pechino c’era da aspettarselo. La novità è un’altra: “Il 25% delle vendite premium sarà rappresentato dalle entry – level. Una gran parte della crescita sarà assorbita dalle compatte“. Un fenomeno simile a quanto accade oggi in Europa (e in parte negli Stati Uniti) generato però da motivi differenti: nel mondo occidentale la crisi ha spinto privati e aziende al downsizing, in Cina si tratta di clienti che acquistano per la prima volta un’auto e vogliono subito una premium. Non un ripiegamento ma una salita verso l’alto. Che tradotto per Audi, fa A3 e Q3: “In Audi sulle compatte siamo ben posizionati in Cina: la Q3 ha preso in pochi mesi il 50% del segmento“.

C’è poi un altro motivo: “Il mercato della seconda auto di famiglia in Cina non si è ancora sviluppato: ci saranno sempre più clienti che compreranno una A6 per fare business durante la settimana e una A3 o una Q3 per usarla nel week-end”. Una tendenza non ancora esplosa ma attesa come già accaduto in tutti i mercati maturi. Tanto più se oggi ci sono 5 milioni di famiglie con un potere di acquisto annuo di 35 – 40 mila dollari l’anno, “un livello che secondo gli standard internazionali indica la possibilità di acquistare un’auto compatta premium”. Nei prossimi anni le famiglie con questa capacità di spesa diventeranno 10 milioni. Il luna park cinese per l’industria premium è destinato a durare a lungo.