Un film. Qualche giorno fa, decido di andare a vedere ed eventualmente comprare una Volkswagen New Beetle usata. Macchina che mi ha sempre intrigato, di sinistra benché la prima fosse stata ordinata da Hitler, abbastanza inutile con la sua architettura che ricalca il Maggiolino originale, grande fuori e piccola dentro, bagagli da dimenticare. Però mi piace. Molto più dell’attuale Beetle o Maggiolino, che mai comprerei anche se più razionale.

Interno giorno, la più grande concessionaria Volkswagen a Roma, una storia importante della famiglia di imprenditori che ne sono a capo. Qui c’è una New Beetle del 2008, nera, 1600 benzina con 102 cavalli e cambio automatico Tiptronic. Roba da addormentarsi al volante e svegliarsi spaventato dal benzinaio. Però mi piace. Per telefono, un venditore gentile mi dice che quasi certamente avrebbe ritirato la mia usata (non dico cosa, altra macchina inutile).

Attraverso Roma sotto la canicola, un’ora di traffico senza la Vespa. Arrivo e il venditore non trova le chiavi del New Beetle. Ci accorgiamo che un suo collega sta mostrando l’auto a un altro cliente, entrato un minuto prima di me. “Meglio che non ci avviciniamo, sennò la compra subito”, faccio furbescamente al venditore che annuisce. Però mi piace.

Passa mezzora e quelli stanno lì, il venditore nel frattempo valuta la mia, tira giù un prezzo per il New Beetle (evito per ora di trattare) e mi offre un caffè. Al 48esimo minuto in cui ho messo piede al reparto usato della concessionaria, il venditore un po’ imbarazzato mi riporta al suo computer, “così vediamo se l’ha opzionata”. Inserisce i dati del New Beetle e si accende un orribile pallino rosso: “L’ha comprata! Mi dispiace, mai successo….”.

Ma come, esimi colleghi in Germania e in Italia hanno scritto (senza essere smentiti) che la linea del Maggiolino attuale di terza generazione potrebbe essere chiusa perché le vendite non vanno granché (partita male)  e una New Beetle di seconda generazione usata va a ruba sotto gli occhi?

Però mi piaceva.

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