Diciamolo: la nuova Fiat Panda parte male, a 36 ore dal lancio a Pomigliano, e spero di essere snentito dai fatti, cioè dalla risposta del mercato. Non parlo né del nuovo contratto di lavoro, né della concorrenza degli altri marchi, né del prodotto che vedrò mercoledì. Ma lo spot del vecchio modello, che dovrebbe lasciare la strada al nuovo, è terribile: sono una Panda, non sono una escort, roba ritrita e pensata in tempi berlusconiani, e pure fuori tempo massimo. Poi ci si mette l’istituto indipendente EuroNcap, che alla Panda di Pomigliano dà 4 stelle invece che 5 alla prova sicurezza, perché l’Esp (il controllo elettronico di stabilità) non è di serie su tutti i modelli. Infine, l’annuncio che la vecchia Panda sarà costruita ancora per un po’ a Tychy in Polonia e venduta a fianco della nuova: ok, in una sola versione, in pochi colori e senza bicilindrico, ma a un prezzo decisamente più conveniente. E’ il migliore degli argomenti possibili in tempi di crisi, una concorrenza terribile in casa. Ma la Fiat non poteva fare di meglio per un modello così atteso?
La nuova Fiat Panda parte male
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